Lo Scudetto di Serie D va all’Avellino. La Calcio Lecco cede ai calci di rigore

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Il presidente Di Nunno e i tifosi blucelesti presenti al
Il presidente Di Nunno e i tifosi blucelesti presenti al "Renato Curi" (credit foto Calcio Lecco 1912)

LECCO – AVELLINO 1-3 d.c.r. (1-1 al 90′)

La finale Scudetto si decide dagli undici metri. I blucelesti falliscono tutti i rigori

PERUGIA – Ha un epilogo amaro la grandissima stagione della Calcio Lecco: i ragazzi di Gaburro non riescono a coronare il sogno di centrare anche la vittoria dello Scudetto di Serie D.

La finale del “Renato Curi” di Perugia vede i tempi regolamentari chiudersi sull’1-1, con le reti di Capogna (55′) e Morero (59′) giunte in rapida sequenza in avvio di ripresa. Per l’assegnazione del trofeo si procede dunque con i calci di rigore.

Dal dischetto però Segato, Pedrocchi, Lisai e Fall falliscono tutti il proprio tiro consegnando di fatto lo Scudetto all’Avellino.

L'abbraccio tra Capogna e D'Anna dopo il vantaggio lecchese (credit foto Calcio Lecco 1912)
L’abbraccio tra Capogna e D’Anna dopo il vantaggio lecchese (credit foto Calcio Lecco 1912)

Il primo tempo

Dopo 120 secondi gli irpini si rendono subito pericolosissimi con De Vena che tira a lato di un nulla. Il Lecco risponde con un calcio da fermo di Silvestro che imbecca D’Anna, la cui conclusione è però facile preda di Lagomarsini.

Poco dopo il quarto d’ora i blucelesti producono un’azione insistita in area campana; nell’occasione sia D’Anna che Segato mancano la stoccata decisiva.

Al 20′ la partita si accende del tutto: prima l’Avellino sciupa una clamorosa palla-gol con Tribuzzi, che da pochi passi spara addosso a Safarikas, poi sul fronte opposto Silvestro e Segato vengono atterrati in area. L’arbitro non ravvisa gli estremi per la massima punizione ma restano molti dubbi.

Subito dopo la mezz’ora Capogna ha una doppia chance: nella prima è bravissimo Lagomarsini a dirgli di no; nella seconda la punta lariana conclude a lato da dentro l’area.

Si tratta delle ultime vere occasioni di un primo tempo vivace, che va in archivio dopo un solo minuto di recupero sullo 0-0.

La ripresa

La prima chance della ripresa capita al Lecco. Dopo pochi minuti Segato da angolo fa tremare la difesa avellinese con una traiettoria forte e tagliata, sulla quale però nessun compagno riesce ad intervenire in modo vincente.

Si tratta comunque del preludio del gol del vantaggio, che si materializza infatti al 55′ quando uno scatenato D’Anna semina il panico sulla sinistra per poi servire Capogna, che non deve fare altro che depositare la sfera in fondo alla rete. 

La gioia lariana però dura pochissimo perchè al 59′ Morero ristabilisce immediatamente la parità incornando a rete.

Dopo il pareggio avellinese è D’Anna che prova a riportare avanti il Lecco. Dall’altra parte del campo Sakarikas è chiamato invece ad un intervento importante su Da Dalt.

Scudetto assegnato ai calci di rigore

L’ultimo quarto d’ora è caratterizzato ancora da molto agonismo, ma la stanchezza di una stagione lunghissima e impegnativa inizia ad affiorare per entrambe le squadre che non riescono più a rendersi pericolose.

Dopo cinque minuti di recupero il direttore di gara decreta la fine e manda le squadre ai calci di rigore.

Rigori che, come in Coppa Italia contro il Mantova, risultano ancora fatali per i colori blucelesti. Segato, Pedrocchi, Lisai e Fall sbagliano infatti tutti dagli undici metri.

All’Avellino bastano quindi le finalizzazioni di Morero e Di Paolantonio per aggiudicarsi il trofeo tricolore.