Non più al Bione, allenamenti a Bresso per le giovanili della Calcio Lecco

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Il centro sportivo Bione di Lecco visto dall'alto

Trasferiti a Bresso gli allenamenti delle squadre giovanili della Calcio Lecco

Boscagli e Rossi: “Disagi per le famiglie, troviamo una soluzione”

LECCO – Da ieri tutte le squadre giovanili della Calcio Lecco che utilizzavano il Bione si sono trasferite nel milanese, a Bresso. E’ quanto segnalano i consiglieri comunali Filippo Boscagli e Antonio Rossi ( del gruppo di centrodestra Lecco Ideale).

“Senza entrare direttamente nel merito sportivo o amministrativo, il dato fondamentale che emerge – affermano i consiglieri – è che questo fatto coinvolge 150 ragazzi e relative famiglie del territorio. Se da un lato è difficile e doloroso immaginare i blucelesti in un’altra città, quello che emerge ora è una nuova fatica per ragazzi e genitori”-

“Durante i mesi del lockdown gli adolescenti delle giovanili (facendo campionati nazionali) hanno avuto la fortuna di potersi allenare dapprima grazie alla presenza costante seppur a distanza di tutto lo staff e in seguito vicino a casa, sempre seguiti dalla propria dirigenza e staff tecnico. Proprio ora che si stanno allenando in presenza e che alcune squadre hanno visto iniziare il rispettivo campionato, quegli stessi ragazzi devono trasferirsi quasi ogni pomeriggio, finita la scuola, a Bresso per allenarsi. Essendo vietato l’utilizzo di pullman della società questo implica che ogni singola famiglia deve regolarmente accompagnare il proprio figlio ai campi milanesi. E stiamo parlando di decine e decine di famiglie lecchesi che sostenendo le attività sportive dei figli si trovano una difficoltà inaspettata in più, in un periodo non certo facile”.

“Facciamo quindi un appello a tutte le parti in causa, dalla Gestione del Bione alla Calcio Lecco fino all’amministrazione comunale, per trovare una soluzione che venga incontro alle esigenze di tutti ma in particolare quei ragazzi che stanno crescendo in clausura – per i quali lo sport è una parte rilevante delle loro vite -, e le loro famiglie”.