Traversata del lago Titicaca a nuoto: guasto alla barca d’appoggio, Oriana costretto a fermarsi

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Il nuotatore Andrea Oriana

Il lecchese stava nuotando già da alcune ore, poi l’imprevisto ha interrotto l’impresa

“Questo lago si sta dimostrando un osso duro, ma sono pronto a rituffarmi in acqua, ancora più motivato”

LECCO – “Improvvisamente abbiamo tutti sbattuto contro il muro dell’imprevisto”. Un vero e proprio peccato perché il campione lecchese Andrea Oriana (partito il 6 aprile alle 14) stava nuotando bene e, bracciata dopo bracciata, stava costruendo la strada verso la realizzazione di un sogno grandissimo: la traversata a nuoto del lago Titicaca , tra Perù e Bolivia.

Una impresa “impossibile” che il nuotatore aveva presentato lo scorso ottobre. Una impresa che ha richiesto tantissimo allenamento di corpo e mente perché, dove non arriva la forza fisica, entra in gioco la potenza della testa. 44 chilometri da nuotare a 3.812 metri di altezza con una temperatura dell’acqua di 12 °C.

Andrea Oriana stava già nuotando da alcune ore quando: “La barca ha avuto un guasto mentre riforniva e mi sono trovato solo in mezzo al lago a dover nuotare col pensiero di prendere una decisione, andare avanti o tornare indietro verso riva – ha raccontato via social -. Alla fine ha prevalso la lucidità del buonsenso che mi ha portato a fermarmi al punto di partenza, attendendo l’arrivo dell’imbarcazione”.

“Questo lago di sta dimostrando un osso duro e mi sta mettendo alla prova giorno dopo giorno, ma chi mi conosce sa che ci vuole ben altro per farmi rinunciare – ha concluso il lecchese -. Anzi la Manica dimostra come sia riuscito a trasformare anche un temporanea rinuncia in un trionfo l’anno seguente. Abbiamo tutti commesso degli errori, ne dobbiamo essere consapevoli sapendo che la percentuale di errore non dovrà mai diventare un disastro da recuperare. Tutto si può cambiare, adattare e modificare. Per questo sono pronto più che mai a rituffarmi in acqua, ancora più motivato, ancora più incazzato, ma sempre col sorriso”.