Mezzofondo e campestre, la lunga carriera della lecchese Paola Testa

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Paola Testa in una foto del 1997

Ora fa l’allenatrice ma non tutti sanno che…

Alcuni suoi primati provinciali resistono a distanza di oltre 30 anni

DERVIO – In un periodo strano, dove tutto lo sport è fermo al palo, siamo partiti da una vecchia fotografia per intervistare tre grandi campioni che, in passato, hanno fatto sognare i tifosi lecchesi. Chiuso il ciclo di interviste a Rosita Rota Gelpi, Gianfranco Polvara e Massimo Codol, visti gli apprezzamenti ricevuti, abbiamo deciso di continuare la serie con altri atleti che in passato hanno girato il mondo regalando ai propri tifosi attimi di immensa gioia. Questa volta parliamo della lecchese Paola Testa, classe 1969, che si è trasferita a Dervio dopo il matrimonio e che oggi, smessi i panni da atleta, indossa con successo quelli da allenatrice.

Paola, raccontaci come hai iniziato a fare atletica.
“Ho iniziato per gioco nel 1982 con le gare non competitive, vestivo la maglia della 3 Stelle Nautica Bolis di Calolziocorte. Non vedevo l’ora che arrivasse domenica per vivere a 360° il clima gioioso dell’atletica e della corsa. Dopo alcuni anni, su indicazione di un amico, mio papà Alberto mi ha portato al centro sportivo del Bione dove quotidianamente si allenavano i mezzofondisti dell’Atletica Lecco seguiti dal dottor Gianni Righetti. Da quel momento Gianni è diventato il mio allenatore e per tre volte la settimane il Bione il mio campo di allenamento. Il passaggio all’Atletica Lecco dei signori Binda è stato breve, le gare sono diventate competitive e tra queste anche lo storico Trofeo Lanfritto-Maggioni”.

Una carriera iniziata per gioco e proseguita con successo.
“Grazie al dottor Gianni Righetti ho raggiunto ottimi livelli e risultati, il mio primo titolo italiano (dei 5 in carriera ) a Roma nel 1988 e la prima maglia azzurra (delle 6 in carriera) Besancon in Francia. Ho sempre spaziato dalla corsa campestre alle gare in pista dagli 800 sino ai 10000 metri. Conservo ancora i trofei delle vittorie Junior al mitico Campaccio 1986/87, alla 5 Mulini 1996 dove mi classificai 3^ assoluta nel Campionato Italiano e del 2008 quando nel Cross corto conquistai la vittoria nonostante a 1 km dal traguardo persi una scarpa nel fango”.

Dopo gli inizi nell’Atletica Lecco, una vita nell’attuale Atl. Bracco.
“Nel 1988, grazie all’interessamento del signor Mario Binda, i miei nuovi colori sociali sono stati quelli della Snam di San Donato Milanese società a livello femminile tra le migliori d’Italia. Una scelta che si rivelò azzeccata visto che ancora oggi, quando da Snam è diventata Bracco Atletica, mantengo ottimi rapporti di amicizia e collaborazione. Si può dire che la mia carriera sportiva si è svolta principalmente in questa società”.

(foto Roberto Mandelli)

Sfogliano l’annuario provinciale Fidal, il tuo nome è ancora tra le detentrici di primati provinciali.
“Sono ancora la detentrice dei record provinciali Juniores dei 1500m con 4’32”6 corso a Bergamo il 23 maggio 1987 e dei 3000m con 9’56”83 del 3 ottobre 1987 a Grosseto. Questi due tempi sono anche primati sociali Juniores dell’Atl Lecco e quello dei 1500m è anche record sociale Assoluto”.

Matrimonio e sport, scelta di vita condivisa.
“Nel 1995 convolo a nozze con Claudio Tagliabue a sua volta un mezzofondista: condividiamo la stessa passione e la base di allenamento diventa Dervio sotto la guida di Giorgio Rusconi e, in seguito, di Giuseppe Denti. Proprio grazie alle sue tabelle e consigli, nel 1996 sono convocata in azzurro nei Campionati Mondiali di Cross a Cape Town in Sudafrica. Le mie giornate sono divise tra lavoro, allenamenti con Claudio, gare in tutta Italia e non solo (Spagna, Portogallo, Giappone, Canada, America, Sudafrica), ma nel febbraio 2006 nasce Carlo il trofeo più bello e importante”.

Una lunga carriera che ti ha visto gareggiare sino a poco tempo fa.
“Finché gli acciacchi me l’hanno permesso ho continuato a gareggiare, però gli anni passano per tutti e nel 2010, con Claudio, ho deciso di provare a far ripartire la sezione atletica Derviese e, grazie anche al prezioso aiuto dell’amico Federico Fumagalli, siamo riusciti a creare un bel gruppo di atleti che vanno dalle categorie giovanili sino a quelle assolute. Ad oggi con passione e dedizione continuiamo a trasmettere ai ragazzi i valori dello sport, amicizia, rispetto, coraggio e sicurezza in sé stessi; con loro sui campi di gara rivivo tensioni ed emozioni non più come atleta ma come allenatrice”.

Hai già detto dei piazzamenti importanti ma contro il cronometro?
“Ho spaziato su tutte le distanze del mezzofondo e fondo: sugli 800m ho corso in 2’11”; sui 1500m in 4’23”; sui 3000m in 9’24” e sui 5000m in 16’45”. Ho corso anche i 10000m in 35’30” e la mezza maratona in 1h16’, alla fine della mia carriera ho provato anche qualche gara in montagna e sono riuscita a vincere anche il Giir di Mont percorso corto”.

Ringraziamenti dopo una carriera così ricca?
“Sono tante le persone che dovrei ringraziare ma tra tutti non posso non ricordare la mia famiglia (i miei primi tifosi), Gianni Righetti, il signor Mario Binda e la moglie Flavia, il dottor Anselmo Di Michele, il signor Franco Angelotti e mio marito Claudio”.

Come vedi l’atletica lecchese?
“L’atletica nel Lecchese goda di un ottimo movimento, con società valide, tecnici e volontari che dedicano parte del loro tempo alla formazione dei ragazzi che si avvicinano a questo meraviglioso mondo”.