Simone Fasoli atleta dell’anno a Mandello

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Simone Mantegazzo (dietro) e Simone Fasoli (davanti)

Il 19enne canottiere della Guzzi campione europeo under 23 chiude così il suo anno

MANDELLO – Con la premiazione ad atleta dell’anno, onorificenza tributata dalla sua città, per il mandellese Simone Fasoli si chiude un anno decisamente ricco di soddisfazioni.

Certo non è stato semplice questo 2020 per il 19enne canottiere della Moto Guzzi, ma nel complesso questa sarà una stagione da ricordare: campione europeo under 23 a Duisburg – Grmania – in coppia con Simone Mantegazza nel due senza pesi leggeri, due volte campione italiano nella stessa specialità e in due categorie differenti (under 23 e assoluti), Simone si è portato a casa anche un argento e un bronzo nel 4senza pl under 23 e nel 4 senza pl assoluto.

A lui abbiamo chiesto com’è stato questo’anno?
“Molto particolare – ha esordito – perché in pochi credevamo di riuscire a mettere in acqua qualche gara e si potesse sbloccare la stagione. Siamo partiti facendo molti test e sentendoci con l’allenatore della nazionale in videochiamata. E lui ci ha sempre detto di allenarci e di avere pazienza”.

E infatti non appena le cose si sono sbloccate (attorno alla fine di maggio, ndr) tutto il gruppo nazionale giovanile è stato sottoposto ai “trial” di selezione. E’ bastata una gara e la coppia Fasoli-Mantegazza si è guadagnata il pass per Duisburg.

Ma come sei riuscito ad allenarti in mezzo a tutto questo bailamme?
“Grazie alla società (la Moto Guzzi) – ha risposto Fasoli – che mi ha permesso di portare a casa un remoergometro e consentirmi gli allenamenti fuori dalla palestra. Poi mi hanno messo a disposizione anche una barca singola che ho potuto alternare alla vogata a secco. Corsa e pesi hanno completato il percorso”.

Del resto, come ci ha spiegato lo stesso atleta, per rimanere a certi livelli occorre allenarsi tutti i giorni e “durante i ritiri con la nazionale anche due volte al giorno, tranne la domenica che se ne fa uno”, ha spiegato.

Il 19enne canottiere, in barca dall’età di 9 anni grazie anche alla trazione di famiglia – il papà e il fratello lo sono stati, ma soprattutto lo zio Giuseppe Moioli medaglia d’oro olimpica nel 1948 a Londra – non pensa alle Olimpiadi, ma vorrebbe tanto riuscire a entrare a far parte di una delle squadre italiane della polizia, dell’esercito, dei carabinieri o della guardia di finanza. “Attualmente mi sto concentrando su quell’obbiettivo – ha detto – e sembra che i concorsi per la mia categoria li vogliano riaprire, perché la categoria dei pesi leggeri verrà mantenuta attiva fino alle olimpiadi del 2024. Per questa ragione ora mi sto informando sui passaggi da fare per partecipare a quelle selezioni”. Terzo ai mondali Juniores di Tokyo, nel 2019, campione europeo e italiano under 23 quest’anno, a nostro modesto parere Simone ha in numeri per riuscire a proseguire con successo in questo sport e sicuramente noi faremo il tifo per lui.

GPL