Merate: Simone Bonfanti premiato come matricola azzurra

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La giovane promessa dell’atletica si racconta: “La vita dello sportivo non è facile, ma è il mio sogno”

 Dopo aver vestito la maglia azzurra a marzo ad Ancona, il giovane atleta meratese è rimasto fermo per un infortunio e ora è pronto a rimettersi in gioco

MERATE – Ha avuto l’onore di partecipare, come matricola azzurra, alle premiazioni Fidal tenute qualche giorno fa a Carugate. E ora l’obiettivo è confermarsi, anche nella prossima stagione, come uno dei migliori e più promettenti atleti del panorama nazionale italiano nel lancio del giavellotto. Determinazione, entusiasmo, passione e tenacia non mancano a Simone Bonfanti, atleta di 19 anni che nel marzo scorso ad Ancona ha indossato la divisa della nazionale italiana al triangolare tra Germania, Italia e Francia.

Simone insieme ad altri atleti premiati sabato scorso a Carugate

Un prestigioso riconoscimento arrivato dopo l’ottima prova disputata ai campionati italiani invernali a Lucca, quando Simone, meratese doc, ha conquistato il suo primato personale con un lancio di 64,83 metri. “Purtroppo un infortunio, avvenuto proprio durante quella gara, mi ha tenuto lontano dai campi di gara per un po’ di tempo, ma ora sono pronto a rimettermi in gioco”. Atleta del team Abc progetto azzurri, Simone è allenato da Fausto Frigerio. E’ proprio con lui che ha iniziato a muovere i primi passi in questo settore, conquistando una meta dietro l’altra.

Simone con Fausto Frigerio

“L’atletica mi è sempre piaciuta, fin da quando avevo 6 – 7 anni – racconta – . Ho iniziato a praticarla a scuola, nelle ore di educazione fisica, così per gioco. Poi crescendo ho praticato anche altri diversi sport, dal calcio al basket passando per la pallavolo, ma mi è rimasto il pallino per l’atletica”. Dai primi lanci del vortex con l’As Merate è poi passato al giavellotto alla Libertas Cernuschese, diventando campione italiano cadetti nel 2015.

Un momento della premiazione a Carugate

Simone non lo nasconde: la vita dello sportivo non è facile. Ci sono tanti sacrifici e tante rinunce, allenamenti 6 giorni alla settimane, infortuni che si presentano quando meno te l’aspetti. “Ma mi piace tantissimo e continua a divertirmi un sacco. Certo, il sogno sarebbe quello di farlo diventare la mia professione”. Per questo Simone, dopo la maturità conseguita la scorsa estate, ha deciso di iscriversi l’anno prossimo all’università facendo l’Isef: “Mi piace la vita dell’atleta. Penso che infortuni e sacrifici ne facciano parte e rappresentino delle sfide da vincere al pari delle gare da effettuare”.