Mondiali e Giir di Mont: tempo di bilanci. Ai premanesi l’oro per l’ospitalità

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PREMANA – Cala il sipario su quello che resterà lo storico appuntamento sportivo di Premana, primo paese in assoluto ad aver ospitato sia i Mondiali di corsa in Montagna su Distanza Classica Junior e Senior che quelli su Lunga Distanza, appuntamento quest’ultimo andato in scena domenica, in concomitanza con il tradizionale Giir di Mont.

Risultati sportivi a parte, oggi è tempo di bilanci.
Il primo, non ce ne vogliano i premanesi, lo facciamo noi, presenti ad entrambe le competizioni. Premana e i premanesi ancora una volta hanno stupito, emozionato, appassionato.

Diventa davvero difficile raccontare a parole cosa si respira nel piccolo comune della Valvarrone in occasioni come queste, quando una comunità si muove, lavora, fatica in simbiosi, esprimendo il proprio orgoglio di appartenenza e attaccamento al paese che va declinandosi in una capacità di accoglienza e ospitalità a tratti disarmante.

Lo diciamo noi, ma con noi, lo hanno ripetuto e ribadito a più riprese i protagonisti di questi mondiali di corsa in montagna: atleti, tecnici, giudici, accompagnatori, pubblico (sempre numerosissimo).
E poi, abbiamo apprezzato un’organizzazione precisa, puntuale, perfetta, “affilata” come la più bella delle lame che si forgiano quassù a mille metri di quota come da tradizione.

Se mai dovessero introdurre una medaglia all’organizzazione e all’ospitalità, Premana e i premanesi meriterebbero l’oro. Stravinto sul campo.

Filippo Fazzini, portavoce del Comitato Organizzatore del Giir di Mont

 

Bussando alla porta di Filippo Fazzini, portavoce del Comitato Organizzatore, uomo più propenso al “fare” (e bene) che a parlare, la sua prima dichiarazione è chiara e schietta: “E’ stato un sogno che si è avverato”.
Quindi un successo secondo le aspettative? “Per quanto riguarda la prima domenica con il Mondiale su Distanza Classica (30 luglio, ndr) il successo era a mio avviso garantito: gara mondiale, pubblico e anche il bel tempo ha contribuito. Ieri, con il Mondiale su Lunghe Distanze è andata altrettanto bene, forse è mancato qualcosina in termini di risposta degli amatori nella gara Open, ma stiamo cercando il pelo nell’uovo”.

Cos’ha significato per voi riuscire a portare a Premana un doppio mondiale e organizzarlo alla perfezione? “Per voi… dovremmo chiederlo a tutti. Personalmente posso dire che è stata una scommessa, nata dalla mia passione per la corsa in montagna, ed è stata vinta e questo grazie all’impegno di tutti”.

Di solito realizzare sogni comporta difficoltà, le vostre quali sono state? “E’ davvero complesso organizzare non uno, ma due mondiali. Siamo stati bravi a dividerci i compiti e proprio per questo non sono a conoscenza delle problematiche incontrate sui diversi fronti. Posso dire che la paura più grossa era quella legata ai trasporti e agli alloggi ma, grazie all’impegno della nostra squadra e al supporto di Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera, ndr) siamo riusciti ad ovviare al problema logistico con l’aiuto dell’esercito e questo ci ha risolto un grande problema. Un altro problema è stato quello della gestione della gara di ieri: nonostante il maltempo volevamo mantenere il giro classico, ovviamente garantendo a tutti la sicurezza sul percorso. Alla fine abbiamo fatto le scelte giuste e con 600 persone in gara, tutto si è svolto al meglio”.

In tutti questi mesi pre-mondiali c’è stato un momento dove vi siete detti: qui si mette male? “Certo. Il famigerato giorno di San Valentino. Il 14 febbraio scorso dove sono venuti meno alcuni contributi che dovevamo ricevere. Ci siamo seduti intorno ad tavolo per decidere cosa fare e se accettare o meno. Avevamo tempo fino alle 22 di quel giorno. Alla fine abbiamo accettato, ed è venuta fuori l’anima di Premana”. Quell’anima, è bene precisare, che fa funzionare, come ogni anno, tutto alla perfezione.

In questa doppia “prova del nove”, con il tempo che ha cercato di rovinare il Mondiale su Lunghe Distanze e il Giir di Mont, avete dimostrato al mondo di saper gestire tutto nei minimi dettagli. Quali sono i vostri punti di forza? “E’ l’attaccamento al paese, la voglia di collaborare, il sacrificio e l’impegno di tutti. Questa è la nostra formula segreta”.

E sotto l’aspetto prettamente sportivo cosa ne pensi degli Azzurri in gara? “L’Italia è andata forte. Si sapeva che i ragazzi erano forti. Sarebbe stato bello che ci fosse tutto il mondo dello skyrunning, dato che il Giir di Mont è una via di mezzo tra la corsa in montagna e le skyrace, invece sono mancati un po’ di atleti, come per esempio gli spagnoli che non hanno neppure una nazionale per un problema politico, con i baschi e i catalani che non vanno d’accordo”.

L’anno prossimo cosa dobbiamo aspettarci? “Non ci crederà nessuno, ma dal 2004 ad oggi, questa è la prima volta che chiuso un Giir non stia già pensando alla prossima edizione”.

Qualche “uccellino” ha già cinguettato dicendo che il Mondiale a Premana sarebbe da ripetere fra due anni? “Noi non lo abbiamo mai detto e se qualcuno dovesse parlare di Mondiali in questi giorni rischia il linciaggio da parte dei volontari: sfiniti e stanchi – sottolinea tra il serio e il faceto Fazzini – Volontari che voglio ringraziare di cuore. Organizzare il doppio mondiale è stato più faticoso del previsto. Impegni per il futuro non ne abbiamo presi. E poi, ripeterlo, non avrebbe più il sapore della prima volta, anche se, devo ammettere, che qualche sponsor l’ha buttata là, come si usa dire. La sfida accettata l’abbiamo vinta, ma non dimentichiamo che non l’abbiamo vinta da soli”.

Massimo Sanelli, presidente dell’Associazione Sportiva Premana

 

Da una porta all’altra e cosi, bussando a quella dell’Associazione Sportiva Premana, troviamo il presidente Massimo Sanelli, soddisfatto per questo doppio mondiale giunto in concomitanza con il 70° di fondazione del sodalizio sportivo. Presidente, a ‘bocce ferme’, qual è la sua impressione su questo doppio mondiale?
“Siamo stati fortunati con il tempo, anche se ieri è arrivata un po’ d’acqua. Avevamo comunque pronti percorsi alternativi qualora il tempo fosse andato peggiorando, invece è arrivata solo pioggia e qualche chicco di grandine ma niente fulmini in quota, e siamo cosi riusciti a portare a termine Mondiale su Lunghe Distanze e Giir di Mont. Poi è stata una grossa soddisfazione sentire alle premiazioni l’Inno Nazionale per ben 4 volte: 2 ori a squadre, l’oro della campionessa mondiale Silvia Rampazzo e l’argento di Francesco Puppi. E’ andato tutto bene. Siamo contenti. Il Comitato ha fatto un lavoro strepitoso. Adesso ci aspettano 3-4 giorni di lavoro per rimettere il paese in ordine…”.

Cosa ha significato per Premana organizzare un doppio mondiale di corsa in montagna?  “Forse un punto interrogativo. Mi sono fatto anche io questa domanda, sulla quale ho riflettuto molto. Intanto ha comportato molto impegno e molto lavoro da parte dei volontari. Dall’altro lato è stato un richiamo per molta gente che ha potuto conoscere e apprezzare i nostri sentieri, i nostri rifugi e i nostri alpeggi ma anche le strade di montagna che sono state realizzate negli ultimi 10 anni sempre più frequentate dagli amanti della Mountain Bike, in voga sempre più anche grazie all’introduzione di quelle elettriche. Indubbiamente il mondiale ha portato l’immagine di Premana e della Valsassina ad alti livelli e proprio in questi giorni sto lavorando affinché i nostri Mondiali e il Giir di Mont vengano ripresi dal canale televisivo Athletics organo ufficiale della Iaaf (International Association of Athletics Federations) ovvero l’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera che collabora con Sky e Fox Sport. Questo per dare maggior visibilità e riscontro a Premana ma anche agli sponsor senza i quali non avremmo mai potuto organizzare questo evento mondiale. L’auspicio è che i mondiali abbiano instillato la curiosità e un interesse nelle persone che sono venute a Premana a ritornare. Magari non è il posto più bello della Lombardia, ma credo che qui si possa vivere un clima unico nel suo genere e diverso rispetto a tutti gli altri paesi. Il senso di comunità e la propensione all’accoglienza sono forti e abbiamo, la presunzione, mi sia concesso il termine, di volerli far conoscere a tutti affinché si possa esportare il modello”.

L’Asp Premana festeggia i 70 anni con un doppio mondiale da urlo. Cambierà qualcosa per voi?
“Sono presidente ormai da tre anni, mi sono riletto proprio recentemente lo Statuto per capire come è nata l’Asp e con quali intenti. Ed ho avuto la conferma che l’Asp è nata con connotazione sociale. Da allora i tempi sono cambiati, ma sottende sempre questo filo conduttore. Noi divulghiamo e promuoviamo sport a tutti i livelli dalle elementari fino a chi vuole entrare nell’agonismo. Lo scopo rimane questo e i Mondiali non cambieranno la natura di questa associazione. L’aspetto sociale è importantissimo, e la prova lampante è stato l’aver coinvolto nell’organizzazione molti ragazzi e ragazze anche giovanissimi, molti dei quali alla fine ci hanno ringraziato per l’esperienza mondiale, la quale ha dato loro la possibilità di esercitarsi con l’inglese. Giovani che nelle loro mansioni si sono assunti piccole e grandi responsabilità gestendole al meglio. A tutti loro va un ringraziamento”.

Come riuscite a coinvolgere così tanti giovani? “A dire il vero non lo so. Il nostro paese lo si può considerare disagiato per la sua collocazione. Quindi un modo per coinvolgerli è impegnarli con l’obiettivo di fare festa alla fine. E la formula funziona. Ma la cosa più importante, al di là della festa, è il percorso che fanno. E possiamo dire di avere bravi ragazzi. Il coinvolgimento dei giovani è uno degli scopi dell’associazione ed è per questo che ho accettato di fare presidente”.

Che valore ha l’Asp nella promozione e nell’educazione sportiva? “Un valore fondamentale. Abbiamo 530 iscritti, il 60% dei quali sono minorenni e siamo in un paese di 2300 abitanti. Sono tutti premanesi, solo il 2% di iscritti non lo sono. Per questo la promozione dello sport in chiave educativa è importante. Poi arriviamo ad avere anche eccellenze: nell’atletica abbiamo vinto titoli a livello italiano, Mirko Sanelli è stato convocato per lo sci alpinismo con il Comitato Alpi Centrali, nel torneo CSI di calcio a 5 siamo arrivati secondi in Lombardia e noni in Italia. Usiamo lo sport per veicolare la voglia di stare assieme e anche per diffondere la cultura dell’associazionismo ma anche quella del saper fare festa”.

Il sindaco di Premana, Elide Codega

 

E infine, ma non da ultimo, come non disturbare il primo cittadino che ha seguito da vicino il doppio appuntamento mondiale: la sindaca di Premana, Elide Codega, fresca di insediamento, avvenuto il giugno scorso.

Sindaca, qual è il suo commento su questo doppio appuntamento mondiale? “Direi che è stato un evento fantastico. Complimenti all’organizzazione. Tutto è andato benissimo e auspico che questo doppio evento abbia lasciato nel cuore di chi è venuto a Premana la voglia di tornare”.

Cosa l’ha colpita di più in questa settimana sportiva? “Mi è piaciuto il clima. La caratteristica che abbiamo noi premanesi è quella di saper accogliere e far sentire di Premana chiunque venga a trovarci, ed ho visto proprio questo. Mi è piaciuto vedere gli atleti fermarsi a fare festa con noi e sentire persone che sono state contente di essere venute a Premana. Abbiamo ricevuto i complimenti del WRMC (World Mountain Running Championships) e della Fidal per l’organizzazione e l’accoglienza. E’ questo che alla fine appaga noi premanesi ed è il motore che ci fa fare sempre di più. Mi auguro che l’entusiasmo continui ma nel contempo dobbiamo fare in modo che porti anche qualche risorsa, con l’intento di individuare nel turismo un’altra fonte di economia oltre a quella tradizionale legata alla produzione di forbici e coltelli”.

C’è un segreto che sottende a questa capacità di accoglienza e di far sentire chiunque arrivi a Premana come se fosse a casa sua? “E’ una capacità oserei dire innata. Quando ci sono questi eventi di ampio respiro i premanesi si offrono per dare il proprio supporto e apporto e molti sono giovani e giovanissimi. Possiamo contare su un senso di comunità incredibile, perchè tutti vogliono che Premana faccia bella figura agli occhi di chi arriva. E questo si ripete in ogni occasione e ogni volta il numero di coloro che vogliono dare una mano aumenta. Mi auguro che i giovani vadano avanti su questa strada. Unica pecca è che a Premana non si passa, si arriva. Quindi, ogni volta portiamo tanta gente, ma si pone il problema di come farli tornare. Cosa gli offriamo? Per questo motivo dobbiamo sviluppare attività turistiche votate all’outdoor, partendo dal trekking e dalla MTB consentendo alla gente di restare in giro per le nostre montagne e i nostri alpeggi 2 o 3 giorni”.

Intendete sfruttare in questo modo la grande visibilità che vi ha dato il doppio mondiale? Ha qualche idea? “C’è da lavorare. Il nostro gruppo si è candidato anche per creare delle opportunità in questa direzione. A Premana c’è un solo albergo, ma se vogliamo sfruttare in chiave turistica eventi come questi, o come ‘ Premana Rivive l’Antico’, dobbiamo poter ospitare la gente. Pensare che qualcuno realizzi altri alberghi è forse utopico, ma sfruttare le case sfitte ed inutilizzate, anche sugli alpeggi, per creare degli alberghi diffusi o dei Bed&Breakfast è possibile. Come Amministrazione cercheremo di agevolare tutti coloro che vorranno impegnarsi nell’ambito della ricettività”.

Lei ha ceduto la fascia tricolore al suo vice, Domenico Pomoni, durante le cerimonie. Ci può spiegare la scelta?
“E’ stata una questione di sensibilità familiare. E’ una scelta presa in accordo con mio marito (Massimo Sanelli, presidente dell’As Premana, ndr). Non ci sentivamo di ricoprire in un’occasione simile le reciproche cariche. Ci sembrava inopportuno e siccome mio marito stava lavorando alla cosa da molto tempo, ho preferito fare un passo indietro io, anche per evitare fraintendimenti. Mi è dispiaciuto, non lo nego, ma è stato giusto cosi”.  Una piccola, grande, lezione di saggezza e umiltà, virtù rare al giorno d’oggi, come i sorrisi sempre presenti sui volti dei premanesi anche nei momenti più critici che un doppio evento mondiale può riservare.

Per chi non ha avuto il piacere di salire a Premana in questi giorni, potrà sembrare che si stia parlando di un altro mondo e forse, in fondo,  in fondo, Premana un altro mondo lo è.