Nando Sanvito racconta ad Abbadia la forza dell’imprevisto

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Il giornalista Nando Sanvito, ospite della prima serata

ABBADIA LARIANA – Lo sport visto attraverso gli occhi di un osservatore appassionato qual è Nando Sanvito, giornalista che dal 1988 lavora nella redazione sportiva delle reti televisive Mediaset. Il suo, o per meglio dire quello da lui raccontato, è lo sport che sa offrire spaccati di vita e interessanti spunti di riflessione. Un percorso da condividere perché capace di far riflettere sulla grandezza e al tempo stesso sulla miseria della natura umana e sull’imprevedibilità di ogni vittoria. E di ogni sconfitta.

Ecco allora lo sport come “forza dell’imprevisto”, per dirla con il titolo della serata che si svolgerà nel salone dell’oratorio “Piergiorgio Frassati” di Abbadia Lariana venerdì 14 giugno, con inizio alle ore 21.

E’ lo stesso Sanvito a spiegare che “per quanto uno sportivo, come del resto qualunque uomo, possa lavorare per raggiungere un obiettivo, il suo destino non è mai fino in fondo nelle sue mani”, perché “la realtà si impone e ci manifesta un intervento misterioso, che porta a posteriori a considerare fortunate anche le circostanze apparentemente più negative”.

La serata di Abbadia racconterà in effetti attraverso le videostorie del noto giornalista imprese eroiche e sconfitte drammatiche, nobiltà e miseria, lealtà e inganni. Insomma lo sport come metafora della vita e del destino.

Ma come nascono le vicende raccontate da Nando Sanvito? “Un giorno mi telefonò a casa un’assistente sociale – spiega il giornalista – chiedendomi di inventarmi qualcosa per intrattenere in una serata una trentina di ragazzi. Non mi sono dovuto inventare niente. Ho fatto funzionare invece la memoria e ho ricordato una serie di eventi e di storie di sport in cui ero stato coinvolto professionalmente e che mi avevano insegnato qualcosa di profondo per la vita. Ho raccolto la documentazione visiva di quelle storie e le ho raccontate”.

“La reazione di chi mi ascoltava – aggiunge – è stata la stessa che aveva commosso me. Da allora, senza preventivarlo e con il semplice passaparola, sono stato invitato ovunque per raccontare quelle storie a migliaia di persone, coinvolgendo generazioni diverse tra loro, dai preadolescenti fino ai nonni, e dei più svariati strati sociali, avendo gli stessi riscontri, anche tra gente non interessata allo sport: è la forza di un linguaggio elementare, quello delle immagini, unito alla grandiosità e al contempo alla drammaticità delle vicende umane, che una volta lette nelle loro pieghe più profonde ci insegnano la bellezza dell’avventura del vivere”.

Laureato con lode in Lettere moderne all’Università Statale di Milano con una tesi sulla storiografia spagnola durante il periodo franchista, Nando Sanvito ha iniziato quasi per caso la sua “traiettoria” professionale, quando a Madrid si trovò coinvolto nel 1981 in un colpo di Stato militare. In quell’occasione inviò i suoi reportage a quei giornali italiani che all’epoca non avevano corrispondenti nella capitale spagnola.

Dopo aver lavorato per la carta stampata al “Giornale” di Indro Montanelli e quindi, al suo rientro in Italia, al settimanale “Il Sabato”, si è dedicato alla televisione in Fininvest cominciando da Telecapodistria, per approdare in seguito alle reti Mediaset, dove si è occupato soprattutto di calcio. Ha seguito come inviato campionati europei e mondiali. E’ collaboratore anche di giornali, radio e testate on line sia in Italia sia all’estero. Negli ultimi anni si sta dedicando a un lavoro educativo in scuole, università, polisportive, oratori, centri culturali e aziende, raccontando come detto, con il supporto di materiale video, storie di sport come metafora della vita.