Palma e Della Bordella “domano” Baston la Baffe

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LECCO – Durante i primi giorni di agosto Fabio Palma e Matteo Della Bordella sono riusciti nella ripetizione di “Baston la Baffe”, la via tracciata dai fratelli Zambetti e da Denis Burdet sullo Scheideggwettwerhorn, una parete poco conosciuta ma che non ha niente da invidiare alla sua vicina, la famosa parete nord dell’Eiger. E anche qui si tratta di una parete nord, con tutte le complicazioni del caso, a partire dal freddo che è stato compagno di Matteo e Fabio durante la seconda parte della salita.

“Adesso me lo scrivo proprio sul muro di casa, non andare mai più a scalare su una Nord con lo zero termico sotto i 4500 – racconta Fabio dalle pagine del sito www.ragnidilecco.com poi prosegue – Su Baston La Baffe bisogna scalare, non basta salire. Tratti lunghi e obbligati, niente sconti, roccia in tantissime lunghezze veramente agghiacciante (stracomplimenti agli apritori, azzardare certi run-out su certa roccia e su difficoltà sul 6c…giù il cappello!!) e tre muri fantastici in mezzo. Il freddo che ho patito nel terz’ultimo tiro, scalando con cinque strati tra cui piumino e guscio proshell (!), non lo dimenticherò mai più!… E poi, il famoso sole che doveva arrivare alle 15 uscito soltanto il secondo giorno per dieci minuti mentre facevamo la foto di vetta, è stata la beffa totale. Vedermi l’ombra e lo sfondo di roccia illuminata mentre guardo Matteo…ma quando mai. Mi sono detto, giuro che questa Estate non mi lamenterò del caldo neppure se dovessi capitare in coda chilometrica con l’aria condizionata rotta…”

Non manca da parte di Fabio un pensiero ai “fratelli Zambetti” che “mi hanno stupito: ci vuole cuore per aprire una via così, una fatica bestiale, e nonostante questo la via non è certo una serie di chiodi o spit, tanto per arrivare in cima! La via è sempre seria, sempre impegnativa, fino all’ultimo tiro… La parete è incredibile, ci starebbero altre linee magnifiche e quei tre strati di falesia larghi oltre centro metri e alti 60 farebbero la gioia di ogni arrampicatore sportivo. Ma il freddo e il resto della roccia mi fanno dire, d’ora in avanti lo Scheideggwetterhorn solo in fotografia!”.

Foto tratte da sito dei Ragni di Lecco