Pizzo Stella Skyrace: De Gasperi e Dragomir da record

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Marco De Gasperi
Marco De Gasperi

 

FRACISCIO – Record polverizzati alla Pizzo Stella SkyRace. Dopo quello di presenze con 209 atleti, il sei volte iridato della corsa in montagna Marco De Gasperi e la rumena Denisa Dragomir strappano applausi a scena aperta. Il bormino del Team Hoka stravince in 3h42’45” demolendo di circa 14′ il precedente primato cronometrico. Al femminile Denisa Dragomir senza rivali. Per lei 11ª piazza assoluta e vittoria in rosa con finish time di 4h24’20” (migliora il record in rosa di Debora Cardone di 15′).

Denisa Dragomir

 

Seconda piazza maschile per il lecchese Daniel Antonioli in 3h56’19”, terza piazza per Viorel Palici in 3h58’01”. Nei 5 anche Gyorgy Szabolcs (3h58’08”) e Davide Invernizzi (4h02’44”). A dimostrazione di un evento che sta crescendo nei numeri e nel livello, i primi 4 atleti al maschile sono stati sotto il precedente best time siglato lo scorso anno da Daniel Antonioli (3h58’13”).

Daniel Antonioli

 

Sfogliando la top ten di giornata spiccano i nomi di Alessandro Bonesi 6°, Valentino Bedognetti 7°, Valentino Speziali 8°, Clemente Berlingheri 9° e Massimo Triulzi 10°. Al femminile ancora Romania al secondo posto con Ingrid Mutter (4h51’07”), mentre 3ª si è piazzata la lecchese dell’Osa Valmadrera Sara Rapezzi (5h22’58”).
È stata una gara di alto livello fin dalle prime battute: sui 35km con 2650m di dislivello positivo della tappa di “Skyrunner® Italy Series” il campionissimo della corsa in montagna Marco De Gasperi e quello del winter triathlon Daniel Antonioli hanno subito sgranato il gruppo di testa.

Passaggi con parziali abbondantemente sotto i record della gara sia al Gpm (Gran Premio della Montagna) di Sommavalle, sia all’alpe di Angeloga. Alle loro spalle i rumeni Viorel Palici e Gyorgy Szabolcs in lizza per un posto sul podio. Sulla prima importante salita De Gasperi e Antonioli si sono alternati più volte tenendo altissimo il ritmo gara. Un ritmo insostenibile ai più. De Gasperi, carabiniere del Team Hoka, è passato per primo ai 2863m di Sommavalle . Attaccatissimo Antonioli, del Corpo Forestale. Più staccati Gyorgy Szabolcs e Viorel Palici. In Val di Lei e nella risalita verso Lago Mottala, De Gasperi ha provato l’affondo guadagnando 3’10” su Antonioli ad Angeloga. A questo strategico passaggio Palici ha guadagnato la terza piazza, a 1′ il suo compagno di scuderia. Quinto il lecchese Davide Invernizzi. Posizioni poi rimaste invariate sino alla fine.
Al femminile, una sola donna al comando, Denisa Dragomir. Alle sue spalle definite le posizioni con Ingrid Mutter saldamente seconda e Sara Rapezzi che regolata la bergamasca Martina Brambilla ha messo in cassaforte la terza piazza.


Lavori straordinari per il direttore gara, la guida alpina Gualtiero Colzada. Lui e i ragazzi del comitato organizzatore hanno più volte vagliato le condizioni meteo e studiato ben tre varianti, prima di dare il via alla gara sul percorso originale. Show time da piazza Don Luigi Guanella alle 7.15 con mezz’ora di anticipo sul programma originale per provare a schivare la perturbazione attesa nel primo pomeriggio. Una scelta vincente che ha permesso a tre quarti degli atleti di correre a fil di cielo sui sentieri dei 3 comuni coinvolti (Campodolcino, San Giacomo di Filippo e Piuro) e delle 3 valli alpine di Spluga, Lei e Bregaglia.

Podio maschile, da sinistra: Antonioli, De Gasperi, Palici

 

I più veloci hanno potuto correre sulla cresta che porta al Pizzo Sommavalle (2863 mslm) e toccare punti mitici quali la Forcella d’Avero (2332 mslm), il Bivacco Chiara & Walter (2661 mslm), il Passo dell’Angeloga (2386 mslm) e l’omonimo Rifugio (2042 mslm) prima della picchiata su Campodolcino e l’ultima tosta ascesa verso il traguardo.

Intorno a mezzogiorno la tanto annunciata perturbazione è arrivata. Sicurezza prima di tutto con deviazione all’altezza dell’Alpe di Angeloga per i concorrenti ancora impegnati sull’ultima parte del percorso. Ciò ha permesso loro di evitare una parte del tracciato particolarmente esposta e soggetta a fulmini.