Tra tensioni e polemiche il Lecco affronta il Dro, Delpiano: “Dimostriamo chi siamo”

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Mister Alessio Delpiano
Mister Alessio Delpiano

VALMADRERA – Con la sconfitta rimediata al “Voltini” di Crema il Lecco si è allontanato di ben undici punti dalla vetta, restando fuori pure dalla zona play-off, e il clima che si respira in via Don Pozzi sembra essere tornato lo stesso di inizio anno: poca serenità e molta tensione per questioni interne ed esterne alla società. Se non si vuole incanalare verso un finale di stagione deludente, per il Lecco questo è il momento di rialzare la testa: mercoledì vincere con il Dro è d’obbligo. Questo lo sanno bene i giocatori e lo sa bene anche mister Delpiano che prima di condurre il quotidiano allenamento al centro sportivo di Valmadrera senza mezzi termini annuncia che questo “è il momento di dimostrare se siamo uomini o pupazzi”.
“Abbiamo perso un’occasione importante – confessa il tecnico piemontese – quella con il Crema doveva essere la partita del nostro riscatto ed è colpa nostra se è andata così. E’ colpa di tutti, anche se qui più che in altri posti, quando si perde viene data la colpa a uno solo”.

Delpiano si lascia andare a una vena polemica, che svela la poca serenità dentro e fuori lo spogliatoio che, poi, va a riflettersi sul campo: “Siamo tornati esattamente come prima: qui se si perde la colpa è di uno solo e non di tutti, ma domani deve essere una partita in cui tutti dobbiamo dimostrare se siamo umini o pupazzi. Sottolineo tutti, nessuno escluso. E’ ricominciato il cinema esterno dell’allenatore ‘responsabile’, qui quando si vince gli acquisti li ha fatti il presidente, mentre quando si perde gli acquisti li ha fatti Delpiano, quando la squadra vince è merito di tutti, mentre se non gioca bene è colpa di Delpiano. Esattamente come prima, una situazione stimolante per me, ma adesso dobbiamo dimostrare tutti e non solo uno, specialmente i protagonisti”.

La sconfitta a Crema può avere due letture: la prima è che la squadra è scesa in campo con l’atteggiamento sbagliato e la seconda è che, indipendentemente dal resto, l’assenza degli squalificati, Cristian Bertani su tutti, è pesata ben più del previsto. La seconda ipotesi fondamentalmente parla di un Lecco Bertani-dipendente e i numeri sembrano supportare questa tesi: i gol fatti dal bomber ex Como sono 12, mentre quelli dei compagni meno della metà.

“Il campo ha detto che non siamo stati all’altezza – analizza Delpiano – e io credo a quello che dice il campo, quando il campo e soprattutto i protagonisti del campo mi dimostreranno il contrario vorrà dire che è vero il contrario. Per il momento il campo dice che senza alcuni giocatori facciamo fatica. Il Lecco è Bertani dipendente? I numeri dicono quello, lui ha fatto dodici gol, Cristofoli cinque e Mureno due, i numeri non mentono e Bertani è sicuramente un giocatore fondamentale per noi”.

“Io sono molto libero e sereno come ero prima – aggiunge riferendosi al proprio spogliatoio – mi rimetto al giudizio di chi giudica, solo mi sembra strano che quando si vince siamo tutti uniti e compatti, mentre quando si perde la colpa è di uno solo. Da calciatore ero abituato in modo diverso, mi prendevo le mie responsabilità perché in campo ci andavo io, aldilà di chi sedeva in panchina, ma evidentemente i tempi sono cambiati e non è più il calcio di una volta, ma va bene così…Sono troppo accondiscendente coi miei giocatori? In questi anni ho gestito gruppi in diversi ruoli, la differenza la fa la persona. E’ come quando si dà confidenza a una persona, sta all’altro sapere dove si può arrivare, se qualcuno ti invita a casa sua non è che gli fai pipì sul tavolo perché c’è confidenza o non la fai perché non c’è, non fai pipì sul tavolo perché sai di tuo che non è una cosa da fare. Ho vinto un campionato e ho fatto dei buonissimi piazzamenti con alcuni giocatori in gamba e ho avuto sempre lo stesso atteggiamento e non lo cambio perché io sono così. Se qualcuno se ne approfitta, ne prenderò coscienza e cambierò verso quel qualcuno, ma io sono io e non sono io che sbaglio. Credo che serva molta intelligenza per gestire la confidenza, quindi credo che al momento nessuno ne abbia approfittato, piuttosto credo che qualcuno non ne abbia capito i vantaggi, io ho avuto allenatori che non mi rivolgevano nemmeno la parola e allenatori con i quali ho avuto un bellissimo rapporto perché mi facevano sentire importante, stava a me capire come comportarmi con l’uno e con l’altro. Qui non sono né la mamma né il papà di nessuno, mi comporto bene con tutti perché sono una persona educata, rispetto tutti e pretendo rispetto”.

Polemiche a parte, per i blucelesti è il momento di scendere in campo con il Dro e il Lecco dovranno stare soprattutto attento a quello che ora sembra essere il suo principale avversario: se stesso.
“Sia che scendiamo in campo contro il Dro – conferma l’allenatore – o contro il Rezzato o la Pro Patria, dobbiamo fare una partita per noi, per dimostrare qualcosa a noi stessi e di conseguenza agli altri chi siamo”.

L’appuntamento con la Calcio Lecco è per domani pomeriggio, mercoledì 17 gennaio, in occasione della gara contro il Dro in programma al Rigamonti Ceppi, per volontà del giudice sportivo la partita è a porte chiuse, quindi allo stadio potrà accedere solo la stampa. Il fischio d’inizio è previsto per le 14:30, contemporaneamente partirà la nostra diretta web.