Via Egger – Maestri al Torre, i Ragni Schiera e Della Bordella ci provano

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Ragni Lecco Schiera - Della Bordella Acel

LECCO – Tranquilli, sorridenti, scherzosi. Sembra stiano partendo per una bella vacanza al mare, in realtà la destinazione è ben altra per i due Ragni di Lecco: Matteo Della Bordella e Luca Schiera. Il loro obiettivo è la Patagonia, per la precisione il temibile Cerro Torre che tenteranno di conquistare salendo lungo la tanto celebre quanto chiacchierata via Egger – Maestri.

La presentazione di quella che è agli occhi di tutto il mondo una vera e propria impresa, è stata presentata questa mattina nella sede di Acel Service, sponsor insieme ad Adidas, Sport Specialist e Cai Lecco. Presente insieme ai due alpinisti anche il presidente dei Ragni Lecco Matteo Della Bordella Ragni Lecco 2Fabio Palma.

Proprio il presidente Palma ha esordito: “Si tratta di un tentativo molto importante, che è in linea con quelli fatti in Patagonia e Pakistan lo scorso anno da Luca e Matteo. Non possiamo dare per scontato successo di questa spedizione. Sono obiettivi importanti, dell’esito non scontato, ma i ragazzi vogliono puntare in  alto e noi siamo ben contenti di supportarli in questa impresa”.

La spedizione Della Bordella – Schiera avviene un anno dopo la loro conquista della Torre Egger dove: “Guardando dalla cima il dirimpettaio Cerro Torre, io e Luca lo scorso anno ci siamo detti, perchè non l’anno prossimo per la via Egger – Maestri? E così, eccoci qua”.

Della Bordella ha poi ripercorso le principali vicende alpinistiche legate al Cerro Torre, dalla dichiarazione degli inizia degli Anni ’50 di Terray che definì il Cerro “Montagna Impossibile”, alle prime spedizioni del ’58, a quella che diventò, ed è tutt’ora, un giallo alpinistico. E’ il 1959 quando  Tony Egger, Cesare Maestri e Cesarino Fava tentano la cima. Fava resta a di supporto al campo base mentre Egger e Maestri tentano la cima dalla parete Nord. Dopo una settimana, al campo base rientra solo Maestri raccontando a Fava di aver raggiunto la cima insieme a Egger, il quale purtroppo sulla via del ritorno è caduto dalla parete portando con sè la documentazione fotografica del successo.

Luca Schiera Ragni LeccoUn episodio che scatenò numerose polemiche. Negli anni successivi ci furono altri tentativi e la credibilità di Maestri venne minata anche perchè qualcuno trovò discrepanze rispetto alle descrizioni di Maestri e nessuna traccia del suo passaggio. Fu così che nel 1970 Maestri insieme ad altri 5 compagni torno in Patagonia e questa volta decise di salire lungo la via Sud-Est, portando con sè un compressore per piantar chiodi da 300 chili che portò con sè fino a 30 metri dal fungo sommitale che non scalò. In compenso lasciò, in segno di sfida, il compressore appeso alla parete dove si trova tutt’ora a circa 30 metri dall’inizio del fungo di ghiaccio.

Passano gli anni e si arriva così al 13 gennaio 1974, quando i Ragni Ragni di Lecco Daniele Chiappa, Mario Conti, Casimiro Ferrari e Pino Negri raggiungono la vetta lungo la parete Ovest per quella che viene ufficialmente segnalata come la prima ascensione indiscussa del Cerro Torre.

Nel 2005 è la volta di Ermanno Salvaterra che raggiunge la vetta tracciando la via El arca ed los viento che sale lungo la parete Nord discostandosi nella parte finale da quella che avrebbero tracciato Egger e Maestri.

E arriviamo di nuovo ai giorni nostri, con Della Bordella e Schiera, in partenza il prossimo 12 gennaio.  “Noi vorremo stare in piena parete Nord Cerro torre e torre Egger patagonia argentinasulla Egger – Maestri – prosegue Della Bordella – con l’auspicio di portare a termine questa salita affascinante. A noi non interessa se Maestri sia passato o no da quella parete. Certo, la storia di questa salita, avvolta nel mistero è affascinante, ma in fin dei conti che Maestri sia salito o no per me non è così rilevante. Il motivo principale che ci spinge verso questa parete è che a mio avviso si tratta di una linea di salita molto logica e che si presta all’arrampicata libera.  Se ci saranno le condizioni giuste cercheremo di effettuare una salita veloce in stile alpino, puntare in cima con unico tentativo”.

“Speriamo di scalare con il miglior stile possibile – aggiunge Schiera – lasciando poco materiale sul posto. La difficoltà non sta nell’altezza della montagna che si erge per 3.128 metri, ma dalla difficoltà tecnica che presenta questa montagna e dal meteo che cambia repentinamente caratterizzato dal temibile vento patagonico che mette sempre tutti a dura prova”. All’amico Maurizio De Zaiacomo, il compito di fornire in real time info meteo: “Anche se si trova in Nuova Zelanda – fa sapere Della Bordella – Maurizio, come ha già fatto durante le nostre precedenti spedizioni, ci aggiornerà sul meteo attraverso un telefono satellitare”.

Infine, a febbraio i due Ragni verranno raggiunti dallo svizzero Silvan Schupbach espertissimo di arrampicata su ghiaccio ed è a lui che Della Bordella e Schiera cederanno il passo sul fungo sommitale.

Per questa grande impresa c’è il pieno appoggi di Acel Service, che per voce del suo presidente, l’avvocato Giovanni Priore, fa sapere: “Siamo lieti di poter supportare questa spedizione. Acel Service non farà mancare il suo contributo di carattere economico. A Luca e Matteo non posso che augure un grosso in bocca al lupo con l’invito, al loro rientro, di tornare qui per sentirli raccontare della loro impresa”. Poi il presidente ha consegnato loro il gagliardetto Acel dicendo: “Se lo porterete in vetta al Cerro Torre e scattate una foto vi supporteremo nelle prossime sette spedizioni…”.