(S)Punti di Vista. Elena Negri racconta la sua esperienza al servizio della comunità

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Elena Negri e Barbara Cattaneo
Elena Negri e Barbara Cattaneo

RUBRICA – Carissimi lettori bentrovati! Innanzitutto buona festa della Repubblica! In questa giornata speciale desidero raccontare l’esperienza di Elena Negri, venticinquenne oggionese, che ha appena terminato l’anno di servizio civile volontario presso il SIMUL (Sistema Museale urbano Lecchese), desidero raccontarla proprio oggi perché Elena, come molti altri giovani in tutta Italia, tramite il servizio civile, ha scelto “di mettersi al servizio della comunità e, attraverso le proprie capacità e conoscenze, dare il proprio contributo alla società” (parole sue).

Elena Negri

D: Ciao Elena, quali sono gli studi che hai condotto?
E: Ho frequentato a Oggiono il liceo Bachelet, indirizzo linguistico; una volta diplomatami nel 2017 mi sono iscritta all’Università di Bergamo per proseguire gli studi in tal senso, avevo scelto il curriculum turismo culturale sperando di coniugare lo studio delle lingue con quello dell’arte ma dopo il primo anno mi sono accorta che non era così

D: Cioè?
E: Il corso di studi era totalmente incentrato sullo studio delle lingue io invece puntavo ad una facoltà che sostenesse il mio sogno di diventare guida turistica e di lavorare in ambito museale. Ho realizzato che non faceva per me.

D: Cosa hai fatto quando ti sei accorta che il corso di studi intrapreso non ti appagava e non era quello giusto per realizzarti professionalmente?
E: ne ho parlato subito con i miei genitori. Anche se sapevo che mi avrebbero lasciata libera di decidere è stato comunque difficile perché lasciare la facoltà dentro di me rappresentava un fallimento pur sapendo che cambiare era la cosa giusta; mi sentivo male e in colpa ad abbandonare qualcosa che avevo iniziato e sulla quale avevo investito io ma aveva investito anche la mia famiglia; nonostante questo malessere ho parlato con i miei

Elena Negri

D: Non è sempre così…
E: infatti parlo spesso con ragazzi che per non deludere i genitori proseguono un cammino universitario che non li soddisfa e non li porta alla realizzazione personale e professionale; in quei casi vince la paura di essere giudicati e di non essere compresi

D: Mi sembra di capire che i tuoi genitori abbiano compreso e accolto la tua esigenza di cambiamento…
E: Proprio così… ne abbiamo parlato e col loro beneplacito nel 2018 mi sono iscritta a “scienze dei beni culturali” in Statale a Milano dove ho conseguito la laurea triennale; al momento studio per conseguire la magistrale, mi mancano tre esami più la tesi

D: In corso di studi, un anno fa, decidi di prestare servizio civile volontario presso il SIMUL
E: Sì; mentre frequentavo l’università per la laurea triennale non conoscevo il servizio civile, me ne ha parlato successivamente un’amica che lo aveva svolto, mi sono informata e ho deciso di prestare servizio; il servizio civile non è molto conosciuto e alcuni coetanei lo considerano un po’ una perdita di tempo peraltro con un compenso reputato troppo basso ( 444,30 mensili fissi n.d.s.).

Elena Negri

D: Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a decidere di vivere questa esperienza?
E: io non ho guardato il compenso che comunque, per chi come me vive in famiglia, offre la soddisfazione personale di portare a casa un’entrata; ho scelto questo anno di lavoro volontario perché permette a noi giovani di metterci al servizio della comunità, di portate le nostre capacità e conoscenze come contributo alla società in cui viviamo, nel mio caso alla città di  Lecco attraverso il Sistema Museale. E’ un anno durante il quale ci si può mettere alla prova, si può affiancare lo studio con un’esperienza pratica, nel mio caso è stato utile anche per capire se ciò che desidero fare fa davvero per me; da quando studio storia dell’arte ho sempre desiderato lavorare in ambito museale ma chi mi dice che sia davvero la mia strada? Ho avuto l’opportunità di sperimentarmi e posso dire che il servizio civile mi ha confermato che quello è il mio futuro e che terminati gli studi cercherò lavoro in ambito museale

D: Hai avuto delle conferme, hai scoperto anche qualcosa di nuovo?
E: Sì, il servizio civile mi ha fatto scoprire una cosa nuova, cosa di preciso desidero fare in ambito museale

D: Cioè?
E: dedicarmi ai servizi educativi all’interno del Museo; prima di svolgere il servizio civile ignoravo questa parte di attività svolta dai Musei invece esistono servizi educativi che si rivolgono a bambini, adulti, famiglie, scuole; coniugare la mia passione per l’arte col piacere di stare coi bambini, insegnare, “passare” qualcosa di ciò che mi appassiona è il top così come poter coniugare i miei studi con attività pratiche nei laboratori sui colori o sulle tecniche artistiche; per me è molto importante educare sia i bambini che gli adulti all’approccio con l’arte e con la fantasia.

Elena Negri

D: Quali sono stati i tuoi incarichi?
E: Ho svolto svariate mansioni, una buona parte dedicata ai servizi educativi alla progettazione, ideazione, erogazione di laboratori didattici per famiglie e bambini e di visite guidate; ho svolto anche funzioni di curatela, gestione dei social, inventariazione e conservazione dei beni artistici.

D: Sei soddisfatta?
E: Sono molto soddisfatta di questa esperienza perché mi ha permesso di vedere che i miei anni di studio hanno avuto un significato e un senso e di comprendere che sono sulla mia strada.

D: E adesso?
E: Ho terminato ufficialmente il 25 maggio e fatto il passaggio di consegne con Chiara, la nuova volontaria che a sua volta studia storia dell’arte. E’ stato emozionante e strano, mi sono rivista in lei quando un anno fa iniziavo questa grande avventura e ho capito quanto sono cresciuta grazie a questa esperienza umanamente e professionalmente.

Si chiude un periodo intenso e molto bello quindi da un alto mi dispiace soprattutto perché lascio persone con le quali ho instaurato ottime relazioni, allo stesso tempo mi sento proiettata verso nuove esperienze.
Grazie Elena!

Elena Negri

A conclusione del racconto di questa bella esperienza non può mancare una domanda a Barbara Cattaneo che ha accompagnato Elena nel suo percorso. Barbara è la direttrice del SIMUL, ufficialmente in pensione da ieri ma che raggiungiamo ancora in ufficio

D: Cosa danno i volontari del servizio civile al SIMUL?
BARBARA CATTANEO: accogliamo i volontari dal 2010 e sono sempre state esperienze molto positive perché i ragazzi sono molto preparati e ormai quasi indispensabili; operano nel campo delle comunicazioni, dell’ allestimento mostre, della conservazione dei beni artistici. Quando vanno via è un dolore perché per me diventano come dei nipoti! Elena è una ragazza che impara in fretta, intelligente, preparata, molto disponibile e creativa, si è spesa molto senza lamentarsi, è riuscita a fare molte cose a volte anche tutte insieme, insomma è stata una risorsa importante.

Giovanna Samà


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