“Non è assolutamente vero che Gimap ha contraffatto o taroccato le 126.000 forbici”

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Gimap sito

La replica giunge dopo l’intervento della Guardia di Finanza di Como

L’azienda premanese chiarisce l’accaduto e prescisa: “Il sequestro cautelativo è derivato unicamente dalla mancanza di un documento amministrativo doganale”

PREMANA – “Non è assolutamente vero che Gimap ha contraffatto o taroccato le 126.000 forbici cinesi come ‘Made in Italy’, o con il marchio di qualità ‘Premana’ “.

E’ la stessa azienda premanese Gimap a dichiararlo attraverso una nota stampa diramata nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì.

All’azienda non è mai stata contestata nessuna contraffazione – viene spiegato nel comunicato – Il sequestro cautelativo è derivato unicamente dalla mancanza di un documento amministrativo doganale: l’attestazione circa le informazioni sulla fase di commercializzazione e sulla effettiva origine estera del prodotto”.

La vicenda risale alla scorsa settimana quando la Guardia di Finanza del Gruppo di Como e i funzionari ADM di Como (Sezione Operativa Territoriale) di Montano Lucino hanno posto sotto sequestrato amministrativo circa 126.000 forbici e altri utensili da taglio, confezionati in 1138 scatole, importati dalla Repubblica Popolare Cinese e pronti per la vendita al dettaglio, come riferito dalle stesse Fiamme Gialle attraverso un comunicato.

A seguito dei controlli della Finanza: “Sono emerse – come viene riportato sempre nella nosta stampa delle Fiamme Gialle – irregolarità sia in materia di tutela del ‘Made in Italy’ (Legge n. 350/2003), per fallace indicazione di origine, sia in materia di Codice del Consumo (D.Lgs. n. 206/2005), per la mancata indicazione di informazioni precise su nome, sede e indirizzo del soggetto importatore”.

I finanzieri hanno quindi segnalato alla Camera di Commercio di Como-Lecco il titolare dell’azienda premanese per violazione dell’art. 4, comma 49-bis, della Legge 350/2003 (normativa sul “Made in Italy”) e degli artt. 11 e 104 del D.Lgs. 206/2005 (Codice del Consumo).

Oggi l’azienda premanese Gimap ha voluto circoscrivere l’accaduto e precisare: “Non è mai stata contestata nessuna contraffazione. Il sequestro cautelativo è derivato unicamente dalla mancanza di un documento amministrativo doganale: l’attestazione circa le informazioni sulla fase di commercializzazione e sulla effettiva origine estera del prodotto. Non è un caso che la Camera di Commercio di Como Lecco, una volta entrata in possesso della documentazione richiesta, abbia disposto con immediatezza il dissequestro della merce, applicando la sanzione minima dovuta per il verbale di contestazione. E ad oggi la merce si trova già nei magazzini aziendali”.

Quindi a chiare lettere ha evidenziato: “Non è quindi assolutamente vero che Gimap ha contraffatto o taroccato le 126.000 forbici cinesi come ‘Made in Italy’, o con il marchio di qualità ‘Premana’ ”.

Gimap Srl, che dà da lavorare a 55 dipendenti, è uno dei più importanti produttori di forbici di Premana con circa 5 milioni di pezzi prodotti ogni anno vantando un fatturato di circa 15 milioni di euro e un’esportazione che supera l’80% in 50 Paesi del mondo.

“Gimap crede molto nel marchio collettivo di qualità ‘Premana’, per il quale negli anni si è sempre spesa attivamente – concludono dall’azienda – Gimap, con la sua produzione, è orgogliosa di rappresentare il ‘made in Premana’: i suoi prodotti – sia quelli venduti a marchio di qualità ‘Premana’, sia quelli realizzati per conto di altri primari player mondiali – sono costruiti con i più elevati standard qualitativi. Questo, tuttavia, non vieta a Gimap, per completezza di gamma, di importare alcuni prodotti dall’estero e rivenderli, con uno dei propri marchi, come merce di origine estera, così da poter soddisfare anche le esigenze di una certa fascia di clientela. Tale merce di importazione, si sottolinea, non rappresenta che circa il 5% della quantità di forbici venduta annuale”.