Valsassina: clamorosa esclusione dal bando, 5 milioni ‘sfumati’

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Carlo Signorelli, presidente della CM
Carlo Signorelli, presidente della Comunità Montana
Carlo Signorelli, presidente della Comunità Montana

BARZIO – Un’occasione sfumata, 5 milioni di finanziamenti persi per un errore di burocratico o per una diversa interpretazione del regolamento, come dice Carlo Signorelli, presidente della Comunità della Valsassina, ente che era in corsa per ottenere le importantissime risorse regionali.

La vicenda è quella del bando, parte del Programma di sviluppo locale a sostegno dei GAL, i gruppi di azione locale ovvero società consortili composte da soggetti pubblici e privati create allo scopo di favorire progetti in aree rurali.

Il Pirellone aveva stanziato complessivamente 64 milioni di euro da distribuire sul territorio lombardo, accettando le richieste di sette GAL costituiti entro il 30 settembre scorso, premiando le province di Sondrio e Mantova, le comunità montane dell’Alto Garda e della Val Brembana, quella del Triangolo Lariano, la Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese e la Bim dell’Oglio.

Tre gli esclusi: Val Trompia, Valle Camonica e la Comunità Montana della Valsassina che si era presentata con il “GAL dei due Laghi scarl” per non conformità delle società costituite.

Nel caso del valsassinese, secondo la commissione esaminatrice, la società non avrebbe rispettato il principio stabilito dal Regolamento UE n. 1303/13, “che a livello decisionale, nè le autorità pubbliche, né alcun singolo gruppo di interesse rappresentino più del 49% degli aventi diritto al voto”.

Il “GAL dei due Laghi” sarebbe composto per il 40% da soggetti privati e per il 60% da enti pubblici. Addio così 5,510 milioni di euro che ora finiranno ad altri GAL rientrati in graduatoria dopo le tre esclusioni già citate. Le risorse regionali sono state reindirizzate alla Provincia di Cremona, al Parco del Mincio, ed un’altra comunità montana lecchese, quella della Valle San Martino per 6 milioni di euro

Ma dalla sede di Barzio, il presidente Carlo Signorelli è pronto a dare battaglia: “ Siamo ancora stupiti e increduli per il recentissimo provvedimento regionale di un dirigente che esclude tre vincitori di GAL per un cavillo interpretativo di una norma europea sul parternariato pubblico-privato. Infatti la norma comunitaria prevede che, a livello decisionale, i soggetti pubblici della società costituita (i gestori del GAL) non superino il 49%. Il principio è stato assolutamente recepito nell’atto costitutivo della società GAL dei due laghi laddove 4 componenti su 6 del Consiglio di Amministrazione rappresentano partner privati”.

“Il provvedimento di revoca sostiene che tali percentuali dovrebbero essere presenti anche a livello di quote associative. A suffragare la teoria nostra e delle altre due comunità montane escluse l’articolo 18 del nostro Statuto in cui si afferma che il CDA ha “tutti i poteri per la gestione ordinaria e straordinaria della società” fatto che lo rende a tutti gli effetti l’Organo decisionale -prosegue Signorelli –  Fermo restando che chiederemo alla società di consulenza che ha redatto il progetto per nostro conto di esibirci i vari atti preparatori e le eventuali interlocuzioni interpretative avute con i preposti uffici della Regione Lombardia nella fase di costituzione della società, abbiamo già contattato i legali per tutelare i nostri diritti,  e soprattutto quelli dei partner,  in tutte le possibili sedi giurisdizionali”.