Acqua pubblica sì, ”Ma non come
vogliono i comitati”

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Da sinistra: Strina, Bonacina, Brivio e Fumagalli

I sindaci che ieri sera hanno partecipato all’incontro promosso dal comitato dell’acqua pubblica e organizzato presso l’auditorium “Cesare Golfari”, hanno ribadito la volontà di affidare la gestione dell’acqua a una società pubblica, e la decisione che dovrà essere presa sarà se affidarla a Idrolario o alla nascente Idroservice.

Una posizione diversa da quella richiesta dai comitati, che vorrebbero invece che il sistema idrico venga affidato a un ente pubblico, ovvero un organo statale di funzionamento simile a quello di un parco, di una comunità montana o di una provincia, che garantirebbe una maggiore trasparenza, evitando episodi in cui i sindaci si chiudano in una sala brandendo il codice civile.

Presenti come relatori c’erano il sindaco di Osnago Paolo Strina, il Sindaco di Galbiate Livio Bonacina, il Sindaco di Lecco, Virginio Brivio e Roberto Fumagalli, vicepresidente del Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’acqua, moderati da Germano Bosisio, del comitato lecchese per l’acqua pubblica.

Da sinistra: Strina, Bonacina, Brivio e Fumagalli

Virginio Brivio ha aperto il suo intervento parlando della «possibilità di scelta tra due modelli differenti: quello di una società a se stante, come Idrolario, o quello di una società nella galassia di una holding pubblica, come idroservice. Il vantaggio della prima è quello di essere una società “indipendente”, che risponde direttamente all’assemblea dei soci che è formata dai sindaci, mentre l’altra, essendo parte di una società, sempre pubblica, più grande, come Lario Reti Holding, ha una maggiore facilità finanziarsi a costi più bassi per quegli investimenti, e può usufruire delle economie di scala e delle sinergie di un gruppo che è già consolidato sul territorio, che si traducono in vantaggi di costo per la società. Questa è la scelta che noi sindaci, come ato, dovremo fare, nei prossimi mesi». Il sindaco ha poi sottolineato come sia difficile gestire l’acqua tramite un ente di diritto pubblico, essendo sottoposti ai vincoli stringenti del patto di stabilità e il blocco delle assunzioni, che non sono consoni a una situazione, come quella della provincia di Lecco, in cui «è fortissima la necessità di intervento sulle reti».

Una posizione condivisa anche dagli altri relatori presenti, come il sindaco di Livio Bonacina, al quale sono andati i ringraziamenti da parte sia del comitato, sia degli amministratori presenti in sala, per aver ospitato un dibattito che è fondamentale in preparazione della scelta dell’affidamento, che dovrà essere fatto entro il 31 Ottobre 2012.

Diversa invece la posizione del sindaco di Osnago Paolo Strina, il quale si è dimostrato più propenso per l’affidamento a idrolario: «nel caso una società facesse fatica a finanziare gli investimenti tramite le banche, potrebbe sempre ricorrere a un prestito obbligazionario da far sottoscrivere ai cittadini». Una posizione che sembra esser stata condivisa dai rappresentanti del comitato in aula, che probabilmente non hanno visto la contraddizione di un provvedimento che significherebbe cedere al mercato una parte forse ancora più cruciale che le quote azionarie: ovvero il proprio debito.

Infine, il sindaco Brivio ha voluto puntualizzare quanto accaduto all’assemblea di Lario Reti del 3 novembre: «si è deciso di escludere la stampa dall’assemblea in quanto non ci sembrava giusto che si facessero entrare solo due rappresentanti, senza aver invitato tutte le testate locali».

Una scusa poco credibile, in quanto chi scrive, che quella sera era tra gli esclusi, ha sempre avvertito con un giorno di anticipo le società a cui chiedeva di essere ammesso alle assemblee dei soci, come ad esempio a quelle di Idrolario.