Stamattina al Pirellone si è svolto l’incontro tra la Regione, la Provincia di Lecco e i vertici dell’azienda di Lecco Tomasi Spa, in occasione del quale è stato trovato l’accordo per la cassa integrazione straordinaria in deroga, che altrimenti sarebbe finita con il 2011.
Spiragli anche per la possibilità della concessione per la mobilità, per la quale l’azienda ha fatto richiesta e sembra potrà venir concessa nonostante il numero di lavoratori non arrivi ai 50 necessari. Questo si è reso possibile grazie a un’interpretazione estensiva concessa da una sentenza della Cassazione, che permetterebbe di far riferimento al numero di dipendenti in forza al momento di apertura della vertenza. Insomma un inizio d’anno non completamente negativo per i 43 lavoratori dell’azienda che commercializza prodotti idrosanitari che presenziarono al consiglio provinciale del 20 Dicembre, per perorare la propria causa.
Da un lato è grande la soddisfazione dell’assessore provinciale Fabio Dadati, che ha parlato di un:«Ottimo inizio d’anno», «nonostante la
polemica politica del consigliere Italo Bruseghini (capogruppo Pd a Villa Locatelli), il suo apporto è stato importante per segnalarci questa situazione. È fondamentale che in questo periodo di crisi si lavori tutti insieme e le questioni occupazionali non devono essere il terreno di litigi politici».
Dall’altra parte invece è proprio il capogruppo Pd, ex assessore provinciale al lavoro Bruseghini, a rilanciare: «Sono contento per l’accordo, sempre che si traduca poi in una soluzione di più ampio respiro», ma sulla polemica sull’entrata in aula dei lavoratori dell’azienda durante il consiglio provinciale risponde:«Io ho saputo dai lavoratori che l’azienda era in difficoltà, ma non sono stato io a portarli in consiglio provinciale, e degli insulti dell’assessore non me ne frega proprio niente».
Duro anche sull’approccio che la Provincia ha tenuto nei confronti della vertenza:«Non possiamo continuare a nasconderci dietro alla scusa che la Provincia non deve intervenire nelle questioni tra le aziende e i sindacati se non è chiamata a farlo, non è possibile che ogni volta vadano tirati per la giacchetta: in questo caso si è vista chiaramente una mancanza di iniziativa dell’assessore Dadati. Abbiamo un polo d’eccellenza per il mercato del lavoro con anche un’unità di crisi, ma evidentemente non sono capaci di monitorare e prevenire queste situazioni. L’osservatorio in questo momento serve soltanto a dare soldi alle aziende, e in questo modo stanno sperperando le risorse dell’unità di crisi»