Lecco, inflazione al +3,4%. Con Brescia la peggiore in Lombardia

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Condivide la maglia nera con Brescia.  Lecco è tra le città lombarde più colpite dall’inflazione a gennaio. Il dato tendenziale è +3,4% a causa della variazione mensile dello 0,1%. La nostra è la settima città più penalizzata dai prezzi in Italia, Milano si colloca meglio con il 3,3% e Como rimane ferma al 3,2% senza alcuna variazione dal mese scorso. (Vedi la classifica Osserv confronto_12-01)

E a vedere i dati di dicembre è comunque andata un po’ meglio perché a fine 2011 l’inflazione tendenziale era a +3.6%, +0,3 punti rispetto il valore nazionale.

Ma se poi si va a vedere il dettaglio dell’erosione del potere d’acquisto si noteranno voci che forse non fanno poi così parte delle abitudini dei lecchesi. Per esempio abbiamo un pauroso + 34,9% nei prezzi dei viaggi aerei nazionali o un + 15,6% di quelli europei. (Vedi la tabella delle variazioni qui osserva_variazioni_11-12)

Ben più rilevante per le tasche di tutti è il +5,7% del gasolio per auto, il +2,1% della benzina.  Se guardiamo il cibo si noterà un +13,9% nelle fragole e carciofi (prodotti fuori stagione), ma un – 28,5% dei mandarini (prezzo al chilo da 0,98 a 2,35), un -18,6 dei kiwi, -12,1% delle arance (prezzo al chilo 0,99 a 2,45 euro).

Il dato viene rivelato dall’ufficio statistiche del Comune di Lecco, che diffonde una serie di tabelle davvero interessanti dalle quali si possono controllare le dinamiche dei prezzi in città e dedurre i meccanismi che determinano il computo dell’inflazione.

Ad esempio quanto costa un litro di latte a Lecco? E un chilo di spinaci surgelati? A dicembre il primo andava da un minimo di 1 euro e mezzo a un massimo di 1 euro e 75 centesimi, i secondi da 1,35 a ben 4,46, mentre quelli freschi sono stati rilevati da 1,42 a 2,05, con un aumento tendenziale del 2,7% . (Vedi  la tabella dei prezzi cliccando qui su  osserva_lc_11_12).

Ai romantici le rose sono salite dell’8,4%, mentre per genitori sempre pressati dai figli da inviti a comprare nuovi videogiochi avrà fatto piacere il calo del -17,3% registrato a dicembre.

Da segnalare l’inattesa diminuzione congiunturale della categoria “alimentari e bevande alcoliche”, scesa dello 0.3% a dicembre contro un +0.2% nazionale. Nonostante questa inversione di tendenza a fine anno, la cruciale categoria è cresciuta del 4.3% su base annua contro un ben più modesto +2.4% registrato a livello Paese. Complessivamente, sulle 12 divisioni che raggruppano i 1.377 beni e servizi del paniere, 8 sono cresciute a Lecco più che nel resto d’Italia.

In Italia

Sul sito del Comune leggiamo quanto succede ai prezzi a livello nazionale: “Nel mese di dicembre, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), comprensivo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 3,3% nei confronti dello stesso mese dell’anno precedente (lo stesso valore registrato a novembre).
Il tasso di inflazione medio annuo per il 2011, sulla base delle stime preliminari, è pari al 2,8%, in sensibile accelerazione rispetto all’1,5% registrato per il 2010.
A dicembre l’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, è stabile al 2,4%. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo scende al 2,3% dal 2,4% di novembre.
La stabilizzazione dell’inflazione deriva dalla lieve riduzione del tasso di crescita tendenziale dei prezzi dei beni (+3,9%, dal +4,0% di novembre), compensata dall’aumento di quello dei servizi (+2,5%, dal +2,4% del mese precedente). Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi diminuisce di due decimi di punto rispetto al mese di novembre.
Nel mese di dicembre, si rilevano tassi tendenziali di crescita dei prezzi al consumo stabili, o in lieve rallentamento, per quasi tutte le tipologie di beni e servizi. Da un punto di vista settoriale, i due più importanti effetti di sostegno alla dinamica dell’indice generale derivano dagli aumenti su base mensile dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+2,9%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,6%).
Sulla base delle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e del 3,7% su base annua (lo stesso valore registrato a novembre). Il corrispondente tasso di crescita medio annuo, relativo al 2011, è pari al 2,9%”.

Tutte le informazione qui riportate si trovano anche al seguente link http://www.comune.lecco.it/news.jhtml?param1_1=N12f5407ef92139b115c