Preparato il logo della sala di cinema e teatro dell’oratorio di Lecco
A realizzarlo è Adriano Attus, direttore creativo del Sole 24 Ore
LECCO – Il filo viene fatto srotolare con delicatezza da una mano, mentre l’altra piano piano fa prendere quota all’aquilone. Un’immagine poetica e metaforica, che trae forza dal suo essere quotidiana, un’esperienza che tutti abbiamo vissuto cercando di spingere sempre più in alto l’aquilone.
C’è tutto questo, e molto di più, nel nome scelto dai lecchesi e nel logo che lo rappresenta, per il Nuovo Aquilone, il ‘vecchio’ cineteatro parrocchiale che si prepara a riaprire in una veste rinnovata grazie ai lavori di restauro ormai giunti alla fine.
“Il logo del Nuovo Aquilone è realizzato da un amico artista, Adriano Attus che ha creato un simbolo riconoscibile, che interpreta i valori e lo spirito con cui sta nascendo questa sala della comunità, il cui nome è stato scelto dai lecchesi stessi – spiega il prevosto, mons. Davide Milani – L’Aquilone dice di un punto fermo, la mano che lo tiene, che nel nostro caso è la sua identità precisa, la comunità cristiana che propone questa esperienza a tutta la città e al territorio. Ma questa identità precisa non esclude ma accoglie, propone, si confronta e dialoga. Vola in alto e abbraccia il più vasto orizzonte delle differenti esperienze culturali e di visione che rendono ricca e bella la nostra città. E questa bellezza è tanto più grande e fruibile se l’Aquilone è tenuto saldamente in pugno e vola in alto, fluttua ampio sull’orizzonte. E la bellezza porta in alto, elenca i cuori e lo Spirito, orienta a Dio”.
L’ideatore del logo, Adriano Attus, è direttore creativo de Il Sole24Ore e artista le cui opere sono state esposte a Wopart, fiera d’arte a Lugano (edizione 2017) e 4 “Neometrie” sono state selezionate ed esposte alla Biennale Lucca 2018: “A Lecco ho percepito un senso di comunità molto forte – spiega – Per questo ho inserito i colori che rappresentano questa città, il blu e l’azzurro”.
L’aquilone si presta ad essere una metafora, certo, ma mediante il suo nuovo logo spiega anche il compito concreto e profondo che si assume il cineteatro Nuovo Aquilone: “L’aquilone — continua Attus — è il fulcro, ma la sua forma romboidale si prestava ad ‘ospitare’ e rappresentare una pellicola cinematografica, ma anche le quindi teatrali”.
Adriano Attus, con arte è riuscito a “far vedere” a tutti i lecchesi, allo stesso tempo, un aquilone, ma anche il “Matitone”, simbolo indiscusso della città lariana. “Infine i colori di Lecco, richiamano due nastri che intrecciano la comunità dei fedeli e la città nella sua interezza, e li invitano ad andare verso il cinema, verso questo nuovo polo di aggregazione, di svago, aperto alla comunità”.
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Ecco perché, grazie anche al suo logo, “Il Nuovo Aquilone, questa nascente sala della comunità, si propone come la nuova casa della cultura e delle arti per la comunità cristiana e per tutti i lecchesi. Grazie anche alla sua architettura che le consente di essere aperta sia verso l’oratorio e la Basilica, sia verso Via Parini, verso la città”, aggiunge il prevosto e presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo.
Ora che il Nuovo Aquilone ha un logo, e 100 volontari pronti a “dargli filo” per far respirare cinema, teatro e cultura alla città di Lecco, non resta che attendere le ultime rifiniture della sala perché tutti i lecchesi possano guardare in alto, grazie al Nuovo Aquilone.