Acqua pubblica: incontro per il rispetto del referendum

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Germano Bosisio

LECCO – Continua la lotta del Comitato Lecchese per l’Acqua pubblica e i Beni Comuni, che dopo il traguardo strabiliante raggiunto con il referendum dello scorso anno (27 milioni di italiani si sono espressi contro la privatizzazione del settore, oltre 12 mila firme solo nel lecchese), si batte ora affinché tale risultato venga effettivamente rispettato dalle istituzioni. “Sia a livello nazionale che locale, è in atto un tentativo di svuotamento della portata referendaria – denuncia Germano Bosisio coordinatore della conferenza stampa indetta dal comitato – la quale ha invece dato un forte segnale di democrazia partecipata, che non possiamo permetterci vada annacquato”. Così l’associazione ha deciso di convocare, per la serata di martedì 17 aprile (alle ore 20:45 presso il Centro Civico di Germanedo, in via dell’Eremo 28) un’assemblea pubblica e aperta che discutere con i cittadini di come intervenire in modo attivo sulle scelte che riguardano il settore dell’acqua pubblica, in provincia.

Ci sono alcune circostanze che attualmente preoccupano il comitato, a partire da Idroservice, la nascitura società che accorpa tutto il ramo idrico di Lario Reti Holding, alla quale sembra verrà affidata la gestione del ciclo idrico integrato della provincia di Lecco quando, il prossimo 31 ottobre, scadrà l’affidamento transitorio  attualmente in capo a Idrolario. “Il rischio è che il tutto venga messo in capo ad Idroservice – spiega Bosisio – ovvero l’ennesima società programmata con la logica del profitto che limiterebbe ancor di più gli spazi di controllo e partecipazione diretta della cittadinanza; tutto questo in evidente contraddizione con lo spirito del referendum”. Una storia senza dubbio travagliata quella di Idrolario (riassunto delle puntate precedenti https://www.lecconotizie.com/attualita/acqua-dove-siamo-dove-eravamo-e-dove-andremo-a-finire-38549/) che potrebbe dare vita a nuove discussioni e critiche, per l’inevitabile decisione incombente il prossimo autunno. Per questo il Comitato ha invitato all’incontro  tutti i sindaci lecchesi e tutti i membri del consiglio provinciale, sui quali graverà la futura scelta, “in modo da incidere per tempo sulla decisione”, riferisce il coordinatore.

L’appuntamento è stato presentato alla stampa nella mattina di venerdì, presso la sede Arci di Lecco, alla presenza dello stesso Bosisio, di Mimma Curmà, Alberto Bonfanti e del consigliere comunale Sandro Magni.

Quest’ultimo, nei giorni scorsi, si è reso protagonista di un’interrogazione all’amministrazione comunale, relativamente al tema della “trasparenza” dell’acqua pubblica: in questo caso parliamo della possibilità di accedere, in modo semplice ed immediato, ai dati relativi ai valori biologici dell’acqua servita dall’acquedotto cittadino, così da verificarne quotidianamente la qualità. “Per quanto riguarda gli aspetti biochimici – chiarisce Sandro Magni – non è possibile da parte del cittadino accedere a tali informazioni. L’Idrolario gestisce le cose nella massima autonomia e il cittadino ne è all’oscuro, lo stesso per quanto riguarda gli interventi compiuti dall’azienda per la correzione dell’acqua, nel caso presenti difetti e presenza di colifecali. Crediamo sia importante per la salute pubblica, che questi dati siano alla portata di tutti”.

“C’è un contesto che chiede partecipazione – conclude Bosisio – ed una visione diversa rispetto a quella che tende a monetizzare anche i beni comuni primari; purtroppo anche nelle manovre nazionali sembrano contare esclusivamente gli aspetti economici, dando meno peso a diritti e doveri. Per noi è invece importante che continui questa ventata di democrazia dal basso, che la gente si riappropri del fatto di non delegare altri, ma dare personalmente il proprio contributo ad effettuare le scelte migliori, rispetto a temi a loro vicini. Tutto ciò accompagnato dalla massima trasparenza sui processi decisionali”.