MALGRATE – Non tutti gli automobilisti sanno che l’aumento del carburante non viene deciso dai gestori delle pompe di benzina che spesso subiscono le lamentele degli automobilisti a seguito degli “aggiustamenti” imposti dal Governoo dalle stesse compagnie petrolifere. Per arginare questo fastidioso “martellamento” e far capire ai proprio clienti dove finiscono i soldi di un pieno, un benzinaio di Malgrate ha deciso di esporre un cartello informativo grazie al quale spiega dove va a finire ogni centesimo speso per l’acquisto del carburante.
“Ho deciso di stampare e posizionare sul bancone una tabella che mi è stata inviata dall’Unione commercianti – spiega Giovanni Galbusera del distributore Q8 di Malgrate –; quando qualcuno si lamenta del prezzo della benzina o degli aumenti lo invito a guardare il cartello (che tiene conto del costo della benzina al dicembre 2011 quando costava 1,720 euro al litro, ndr)”.
Fatto sta che il volantino spiega molto bene come, spesi 50 euro di benzina, i soldi vengono ripartiti tra accise e tasse varie, scoprendo che su 50 euro di spesa le accise “pesano” per un totale di 20,46 euro alle quali va a sommarsi l’Iva che ammonta a 6,20 euro. Allo Stato, per ogni 50 euro di benzina vanno quindi 26,66 euro, ovvero il 53,3% del costo totale. Il costo del prodotto è solamente di 18,69 euro, mentre il ricavo lordo della compagnia petrolifera è di 3,22 euro e il ricavo (sempre lordo) del gestore è di 1,43 euro.
“Attenzione però – chiarisce Galbusera – l’analisi è fatta sul prezzo del servito, che costa di più e che sempre meno persone utilizzano, visto che in molti si servono alla colonnina self service”. I prezzi sono aggiornati a tre mesi fa, ma comunque le proporzioni sono le stesse, anche se ora il carburante continua ad aumentare di prezzo e probabilmente entro Pasqua la benzina potrebbe toccare i due euro al litro, una cifra spaventosa. “Ho voluto stampare e mettere in visione di tutti questo foglio per far capire ai clienti dove finiscono i soldi – racconta il gestore –. Benzina e gasolio sono prodotti che si comprano a scatola chiusa e per molte persone sono indispensabili. Prodotti che per assurdo nessuno vede fisicamente, ma ci si accorge che ci sono in un mezzo solo quando si alza la lancetta del carburante. Se poi si pensa che più della metà del costo finisce in tasse, è chiaro che con il continuo aumento del prezzo, giunto ormai a cifre assurde, la gente si infastidisce”.