LECCO – “La Regione Lombardia e il suo presidente sono da sempre attenti al mondo del lavoro e ciò è incoraggiante perché nel nostro territorio in questi ultimi anni la disoccupazione è salita dal 3 all’8%, con 4.000 posti di lavoro persi”.
Giovanni Maggi, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, ha introdotto così oggi, giovedì 14 maggio, la firma dell’accordo tra la Regione e la stessa associazione imprenditoriale per l’attivazione del progetto relativo al cosiddetto “ponte generazionale”, sottoscritto nelle scorse settimane anche dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.
L’accordo consente alle aziende, anche su richiesta di quei lavoratori ai quali mancano fino a 4 anni per andare in pensione, di accedere a risorse pubbliche regionali per la copertura contributiva in presenza di una riduzione dell’orario di lavoro e con la contestuale assunzione a tempo indeterminato di un giovane di età compresa tra i 18 e i 29 anni.
Per il dipendente il vantaggio è quello di avere una copertura contributiva completa pur lavorando con un orario ridotto. La richiesta è volontaria e riguarda le aziende aderenti a Confindustria.
Alla firma dell’accordo erano presenti, nella sede cittadina di via Caprera, il governatore Roberto Maroni e l’assessore regionale alla Formazione e al lavoro, Valentina Aprea, oltre all’assessore regionale allo Sport e alle politiche giovanili, Antonio Rossi, a Daniele Nava e a Ugo Parolo, rispettivamente sottosegretari alle Riforme istituzionali, agli enti locali e alla programmazione e ai Rapporti con il consiglio regionale, le politiche per la montagna, la Macroregione alpina (Eusalp) e Quattro motori per l’Europa.
“Questa del ponte generazionale è una misura innovativa che si aggiunge ad altre già adottate di sostegno al reddito e di politiche attive del lavoro – ha detto Valentina Aprea – E’ una misura che serve ai giovani per trovare lavoro e che al tempo stesso consente alle aziende di non perdere la professionalità e l’esperienza di quei lavoratori ai quali mancano pochi anni alla pensione e che accettano di ridurre il proprio orario di lavoro”.
“La Regione – ha aggiunto l’assessore – aiuta con un proprio stanziamento le aziende (la somma disponibile è di 3 milioni di euro, peraltro incrementabili se la misura continuerà ad avere successo, ndr) e i dipendenti, a fronte della diminuzione delle ore di lavoro, non perdono i contributi pensionistici”.
“Intorno a questo tavolo – ha detto subito dopo Roberto Maroni – ci sono tutte le componenti delle politiche attive del lavoro. Noi, del resto, in Lombardia siamo soliti affiancare a quelle tradizionali anche le politiche innovative. Basti dire che dal 2013 attraverso lo strumento della “Dote Unica Lavoro” abbiamo avviato al lavoro oltre 60mila persone, mentre con la “Garanzia giovani” abbiamo avuto 18mila giovani presi in carico dalle imprese, con un investimento da parte della Regione di 52 milioni. Queste sono le misure tradizionali che stanno funzionando, ma poi ci sono appunto le misure innovative, come è il caso del “ponte generazionale”, che ci consentono di avviare e sperimentare fenomeni nuovi”.
“Come Lombardia – ha aggiunto il governatore – siamo dunque all’avanguardia per quanto riguarda le politiche per il lavoro. Non a caso siamo sempre pronti a fronteggiare nuove evenienze e siamo in grado di creare strumenti innovativi, tempestivi ed efficaci. Questa è una misura che sta già dando risultati concreti e che ha trovato piena adesione da parte sia delle imprese sia del mondo sindacale”.
Maroni ha quindi ricordato l’importanza di affiancare alle iniziative relative al lavoro anche politiche di intervento sociale, “perché oggi in Lombardia – ha specificato – vi sono 700mila persone sotto la soglia di povertà e non tutti possono essere reintrodotti nel mondo del lavoro”.
“Ecco perché – ha aggiunto – nei giorni scorsi ho parlato di “reddito di cittadinanza”. Vogliamo occuparci, l’ho detto e lo ribadisco, anche delle politiche sociali, che insieme alle politiche attive per il lavoro ci consentiranno, almeno questo è il nostro auspicio, di avere una Lombardia migliore, dove nessuno sia socialmente escluso”.
Nel corso dell’incontro che ha preceduto la firma dell’accordo Regione-Confindustria è stato ricordato che il “ponte generazionale” è già stato sottoscritto con le associazioni imprenditoriali di Como, Brescia e Monza Brianza, oltre a quello “apripista” firmato già nel 2012 con l’Assolombarda di Milano.
I lavoratori che vi hanno già aderito sono 6 e altri 16 stanno ultimando il percorso, per un impegno complessivo di 400mila euro.
Giudizio positivo sul provvedimento è stato espresso da Wolfango Pirelli, Marco Viganò e Carmelo Orlando, segretari generali rispettivamente della Cgil lecchese, della Cisl Monza Brianza e Lecco e della Uil.
DI SEGUITO, ALTRE IMMAGINI DELL’INCONTRO DI GIOVEDI’ 14 MAGGIO NELLA SEDE DI CONFINDUSTRIA LECCO E SONDRIO, IN VIA CAPRERA