“Il velluto nel cuore”, Officina Badoni gremita per la storia dei Redaelli

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Lecco serata velluto

Sala piena all’Officina Badoni per il velluto lecchese con Redaelli e Boselli

LECCO – Una sala piena, quella di Officina Badoni, ha accolto ieri sera, martedì, il quinto incontro della rassegna Archivi “per” Lecco, promosso dall’Associazione Giuseppe Bovara – “Archivi di Lecco e della Provincia”, con il patrocinio di Confindustria Lecco Sondrio e Officina Gerenzone aps. Il tema della serata: l’industria del velluto nel territorio lecchese.

La serata, moderata dalla giornalista Rosa Valsecchi, si è aperta con l’intervento dell’ingegner Francesco D’Alessio, che ha ricostruito l’evoluzione del vellutificio Redaelli, avviato a Rancio nel 1893 e poi ampliato con uno stabilimento a Mandello del Lario. D’Alessio ha inquadrato il percorso industriale partendo da una ricorrenza familiare: i 125 anni dalle nozze tra Alfredo Redaelli, fondatore dell’impresa, e Maria Sala, figlia di Domenico Sala, imprenditore che sostenne in modo decisivo l’attività del futuro genero.

A seguire, Alfredo Redaelli, nipote omonimo del fondatore, ha illustrato le caratteristiche tecniche della produzione del velluto. Ha spiegato la differenza tra la lavorazione “a bacchetta”, tradizionale ma meno efficiente, e quella “a doppia pezza”, più produttiva, che Alfredo Redaelli introdusse per primo in Italia dopo un periodo di formazione come operaio in alcune aziende tessili di Lione e Krefeld, città europee che all’epoca custodivano gelosamente i segreti di questa tecnica.

L’ospite d’onore della serata è stato Mario Boselli, presidente della Camera di Commercio Italo-Cinese e presidente onorario della Camera della Moda Italiana. Nel suo intervento, Boselli ha parlato del presente e delle prospettive del velluto, materiale che continua a essere utilizzato nel settore moda e in quello dell’arredo. Ha sottolineato come l’Italia mantenga un ruolo importante nel panorama produttivo grazie a un approccio che unisce qualità, competenza e continuità. “Il Bello Ben Fatto – ha detto – è un’espressione che sintetizza il valore di un lavoro che ha radici culturali e familiari. Un patrimonio riconosciuto e stimato a livello internazionale”.

In chiusura, lo storico Gianfranco Scotti ha letto un estratto del poema dialettale El cavalier Gerenzon, scritto da Luigi Manzoni. Il passo scelto era dedicato al vellutificio Redaelli e al suo fondatore, definito “Re del velù”. Il momento ha suscitato attenzione e coinvolgimento, tanto che il presidente di Officina Gerenzone, Paolo Colombo, ha proposto di realizzare una lettura registrata dell’intero poema, per conservarlo come documento della memoria industriale della città.

A margine dell’incontro è stata allestita una piccola esposizione di materiali storici provenienti dall’archivio Redaelli: campionari di velluti, cataloghi, tessuti e diplomi d’onore risalenti alla fine dell’Ottocento. Una testimonianza concreta del patrimonio di competenze e innovazione sviluppato nel tempo.

Per chi non ha potuto partecipare, la registrazione della serata sarà pubblicata a breve sul canale YouTube dell’Associazione Giuseppe Bovara.