La filosofia incontra l’astrofisica nel ‘cielo stellato’ del Monte Barro

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GALBIATE – In una serata suggestiva, grazie anche alla clemenza del maltempo previsto, in un ambiente unico e straordinario come la Chiesa di San Michele al Monte Barro, il giornalista e scrittore Marcello Veneziani e l’astrofisico dell’Osservatorio di Brera di Merate Stefano Covino, moderati da Stefano Scaccabarozzi, sono stati indiscussi protagonisti di alto livello di qualità della serata verriana “Il cielo stellato sopra di me”, organizzata dal Comune di Oggiono grazie alla collaborazione del Parco del Monte Barro, con il contributo di Fondazione Cariplo e di Acel Service, con il patrocinio del Consiglio regionale della Lombardia, di Regione Veneto e del Comune di Galbiate.

Il dialogo a due tra la filosofia e l’astrofisica sul significato del cielo stellato, sull’origine della vita e sulla ricerca della verità ha saputo affascinare e coinvolgere oltre sessanta persone presenti, che hanno seguito fino all’ultima parola con grande interesse il dibattito. Purtroppo assente l’arcivescovo emerito di Ferrara, mons. Luigi Negri, impossibilitato a raggiungere Oggiono a causa di un blocco autostradale. Sono stati gli stessi Veneziani e Covino a parlare di teologia confrontando la voce della Ragione con la voce della Fede attraverso le rispettive posizioni, quella dell’intellettuale e quella dello scienziato, e giungendo al messaggio secondo cui Fede e Scienza possono e debbono coesistere , senza reciproche “invasioni di campo”, ma con rispetto dell’una verso l”altra.

La semplicità ed informalità dell’incontro ha creato un clima trascinante autenticamente “verriano”, come un gruppo di amici che ascoltano altri due amici, conversare di argomenti tanto importanti quanto inusuali in una conversazione tra amici.

All’intervento di Marcello Veneziani, che ha saputo narrare con un ampio respiro culturale la storia delle riflessioni sulle stelle espresse dai grandi pensatori delle epoche antiche e dalla poesia e dalla letteratura, per arrivare poi ad entrare nel merito del valore della dottrina di Plotino e della filosofia medievale, ha fatto da controcanto una vera e propria scomposizione scientifica degli elementi critici del processo di Galileo operata da Stefano Covino; sia Veneziani che Covino hanno poi approfondito il confronto tra evoluzionisti e creaturisti, il concetto di verità, in particolare di verità scientifica e di scienza ufficiale, la critica al permettere alla tecnica e all’economia il dominio sulle nostre vite quando ne sono “strumenti”: il tutto affrontato da entrambi i relatori con una capacità di analisi profonda, contraddistinta nello stesso tempo da un linguaggio equilibrato ed immediato, che ha strappato al pubblico diversi applausi a scena aperta.

La serata, aperta dall’assessore Elena Ornaghi, è stata anche introdotta dal presidente del Parco del Monte Barro, Federico Bonifacio, che ha ricordato che tra i più importanti illuministi lombardi ritratti nel famoso quadro di Antonio Perego vi è l’abate Alfonso Longhi, nato a Pescate nel 1738