L’avvocato Mazzoleni si è imbattuto per caso in un particolare dell’Etude d’oreille
“Nel disegno stesso si intravede a malapena la traccia di un volto di un uomo”
LECCO – “Stavo svolgendo delle ricerche quando, analizzando le opere della collezione presenti al museo del Louvre di Parigi (visionabili on-line) e catalogate sotto la voce ‘Leonardo da Vinci’, mi sono imbattuto in una cosa a dir poco curiosa. Proprio mentre stavo svolgendo alcuni approfondimenti in corso di studio, mi sono ritrovato ad analizzare in maniera molto approfondita il disegno catalogato come ‘studio di orecchio’ “.
Massimo Mazzoleni è un avvocato lecchese con una grandissima passione per Leonardo Da Vinci. L’amore per il genio toscano, negli ultimi anni, ha trasformato questa sua semplice curiosità in materia di studi approfonditi che ormai porta avanti con costanza.
“Visionando per curiosità il disegno contenuto nell’archivio on-line del museo parigino, più che lo studio dell’orecchio, ha attirato la mia attenzione la traccia di un volto di un uomo che si intravede a malapena nel disegno stesso – racconta -. Osservando questa traccia di volto con più attenzione non poteva non venirmi subito alla mente la fisionomia di Leonardo da Vinci così come la si identifica e la si ritiene nell’immaginario collettivo ma anche da parte dei maggiori esperti vinciani corrispondente a quella rappresentata nel famoso Autoritratto di Torino. Possibile che sul disegno catalogato sotto il titolo ‘studio di orecchio’ sia raffigurato il volto di Leonardo? Se effettivamente venisse accertata dagli studiosi questa corrispondenza in somiglianza, il disegno potrebbe o dovrebbe rientrare, a pieno titolo quale nuovo tassello nella annosa e spinosa discussione circa le fattezze di Leonardo da Vinci, con buona soddisfazione del Louvre (e della Francia)”.
Il “volto del Louvre” che, se le impressioni fossero confermate da studi scientifici, avrebbe anche un evidente richiamo anche con il Cristo di Lecco. Ora, è bene sottolineare che senza prove più concrete è difficile fare qualsiasi ipotesi, ma Massimo Mazzoleni ha provato in prima battuta, proprio in queste ore, a confrontarsi sulla apparente somiglianza con amici studiosi (tra cui Atila Soares da Costa Filho, Christopher Heath Brown) che non solo hanno confermato l’impressione del lecchese ma vista la somiglianza di alcuni particolari degli occhi e della bocca, sono portati a pensare che il Cristo di Lecco possa essere un ritratto da giovane, quello “del Louvre” da adulto e quello di Torino da vecchio.
Solo suggestioni o la scoperta di Mazzoleni potrebbe davvero essere un tassello importante nella spinosa e dibattuta questione del aspetto di Leonardo Da Vinci? I numerosi appassionati si augurano di poterlo scoprire presto…