Con un effetto domino tre gironi fa in un magazzino di materie prime nella nuova sede della Icam in provincia di Como è caduto uno una porzione di scaffale trascinandosi dietro quelli adiacenti. Un intero magazzino puff, giù. Ma come precisa l’azienda senza: “Alcun danno all’edificio che è rimasto integro” e “non sono stati danneggiati gli impianti di processo adiacenti”.
Sì le fave di cacaco sono a terra e la raccolta inizierà lunedì prossimo “dopo i controlli tecnici, messa in sicurezza”. Ma a servire la produzione just in time sarà la materia prima stoccata a Genova – assicura ancora il comunicato Icam.
E anche il trasferimento dell’azienda in suolo comasco a Orsenigo non subirà battute d’arresto e dovrebbe completarsi entro dicembre del prossimo anno come previsto.
“Sono già in corso gli accertamenti tecnici volti alla individuazione delle cause dell’evento e alla identificazione dei soggetti responsabili a cui addebitare i danni e nonchè i maggiori costi tutti subiti dall’azienda ICAM SPA” lamenta l’azienda.
Una vicenda che ci spiega il fondatore Plinio Agostoni ha messo in allarme molti soggetti fornitori e clienti che lavorano con la società dolciaria: “Ma non ce n’è motivo. Abbiamo preparato un comunicato proprio per spiegare bene ed evitare interpretazioni sbagliate”.