Commercialisti e contabili di Lecco: “Basta accuse”

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LECCO – “I commercialisti sono una parte sana e vitale del Paese, abituata a lavorare sodo, con serietà, competenza e soprattutto senza aiuti dallo Stato. Siamo preparati e disposti alle riforme, avendo da tempo introdotto importanti innovazioni nel nostro ordinamento e nel nostro codice deontologico (la tariffa, l’obbligatorietà della polizza assicurativa, la formazione continua obbligatoria, la pubblicità…). Basta accuse strumentali, finalizzate a distogliere l’opinione pubblica dai veri problemi dell’Italia!”.

Così Michele Stefanoni, presidente Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Lecco, nel corso dell’assemblea annuale che si è svolta ieri alla Camera di Commercio di Lecco, l’ultima a chiusura del suo mandato alla guida dell’Ordine lecchese, ha rivendicato l’importante ruolo ausiliario dello Stato coperto dai professionisti, a fronte di una campagna stampa ingannevole che li ha dipinti come “una casta privilegiata e un freno all’economia in una società sempre più aperta e competitiva” .

Stefanoni ha infatti ricordato come “in un contesto cupo e in un clima di emergenza continua come quello attuale, ad agosto il Sole 24 Ore pubblicava una bozza del decreto legge con la manovra di ferragosto che conteneva un articolo che prevedeva addirittura l’abolizione dell’Ordine dei dottori commercialisti. Un intervento in extremis ha sventato il tentativo dei poteri forti di annientare un sistema ordinistico che funziona e che svolge con i suoi professionisti iscritti un indispensabile ruolo ausiliario dello Stato”.

Particolarmente discutibile, per Stefanoni, “la norma di recente introdotta sull’organo di controllo delle srl: il tasso di fallimento delle società prive di organo di controllo è triplo rispetto a quelle dotate di Collegio sindacale. Come può un governo di tecnici non guardare agli effetti di più lungo termine, attratto da un effimero risparmio di costi e decidere di indebolire la funzione di un organo di controllo che vigila sulla corretta gestione delle imprese?”.

Anziché tentare di demolire il ruolo dei professionisti in generale e dei commercialisti in particolare, il Governo dovrebbe occuparsi di questioni più importanti: “ l’abbattimento del debito pubblico, la diffusione del principio del rispetto delle regole e della moralità, la verifica e il taglio dei costi della pubblica amministrazione, la riforma della giustizia e quella fiscale senza dimenticare gli interventi per lo sviluppo”.

Passando alla situazione economica locale, Stefanoni ha evidenziato come “assistiamo al succedersi di molteplici casi di crisi aziendali. I segni dell’arretramento dell’economia locale si sono accentuati nel corso dell’ultimo trimestre 2011 in cui il settore industriale ha registrato cali di produzione, fatturato e ordini. Nei primi mesi del 2012 la tendenza è ancora immutata e preoccupante. Il numero di nuove iscrizioni al Registro delle Imprese di Lecco è sceso di oltre cento unità dal 2010 al 2011. Le più colpite dai fallimenti sono le piccole e medie imprese lombarde (2.613 su 11.707 fallimenti in Italia nel 2011; 65 i fallimenti nella nostra provincia nel 2011, 76 nel 2010)”.

E proprio nel supporto alle imprese i Dottori Commercialisti e gli Esperti Contabili svolgeranno ancora un ruolo essenziale: “Dopo un periodo di credit crunch, il sistema delle imprese assiste ora a un approccio differenziato nella concessione del credito a seconda del rischio percepito dalle banche, molto più attente a valutare il posizionamento e i dati dell’azienda. Porremo quindi particolare attenzione alla qualità dell’informazione che l’impresa dà all’istituto finanziatore nel momento in cui richiede l’accesso al credito, sapendo che informazioni non disponibili o poco aggiornate potrebbero ritardare, se non interrompere, l’istruttoria creditizia e mettere così in pericolo la stessa continuità dell’azienda”.