Il titolo del secondo rapporto dell’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro è “Un sistema che ancora resiste”. Ma fino a quando, ora che stiamo per entrare nel quarto anno di una crisi che è stata in grado di spazzare via tremila posti di lavoro in tre anni?
Intanto ecco il quadro riassuntivo sui numeri della crisi nella provincia di Lecco.
In merito, alla presentazione del rapporto, avvenuta lunedì preso la Camera di Commercio di Lecco, il Vice Presidente camerale Arnaldo Redaelli ha aperto i lavori dipingendo la situazione attuale: “Due sono gli elementi di maggiore criticità che emergono dal Rapporto: una crescente quota di occupati (spesso tra i più qualificati) che trova lavoro al di fuori del territorio della nostra provincia e l’evidente disagio del segmento giovanile che registra un aumento rilevante del tasso di disoccupazione (salito dal 9,4% del 2008 al 20,9% del 2010) e un forte calo del tasso di occupazione (sceso dal 39,1% del 2008 al 25,9% del 2010). Gli addetti della provincia nella fascia tra 16 e 24 anni sono passati da 9.000 del 2007 a 5.200 circa del 2010 (-42,5%).» Redaelli ha continuato: «Inoltre emerge un “mismatch” tra domanda delle imprese lecchesi, che continuano a richiedere in prevalenza diplomati di tipo tecnico e professionali, e offerta di lavoro, visto che l’80% dei giovani diplomati lecchesi prosegue gli studi all’università“.
Successivamente l’assessore provinciale allo Sviluppo Economico, Innovazione Tecnologica e Università, Turismo, Agricoltura e Mercato del Lavoro Fabio Dadati, ha sottolineato il lavoro fatto dalla Provincia per tentare di salvare molte delle realtà economiche in crisi: “La Provincia sui temi del lavoro opera con l’osservatorio provinciale del mercato del lavoro e l’unità di gestione delle crisi aziendali: Per quanto riguarda l’Osservatorio, sono stati forniti con regolarità report trimestrali e focus di approfondimento relativi ad alcune tematiche di particolare interesse (focus giovani e lavoro, focus sul settore costruzioni, focus young presentato in occasione della rassegna a Lariofiere 2011, ecc.). L’Unità di Crisi ha dato un notevole supporto a lavoratori e aziende in difficoltà raggiungendo ottimi risultati. Inoltre ha preso in carico ad oggi 514 lavoratori che sono stati informati e orientati mediante incontri di gruppo e colloqui one to one; Per 378 lavoratori sono stati attivati specifici percorsi di politiche attive del lavoro finalizzati al reinserimento professionale. Tra questi, 162 lavoratori hanno trovato un nuovo impiego, dopo aver cessato il rapporto di lavoro con l’azienda e 29 persone stanno temporaneamente lavorando in sospensione di cassa integrazione presso un’altra impresa. Alla fine del 2011 quindi il 50,5% dei lavoratori (ovvero 191 su 378 lavoratori) sta attualmente lavorando”.
L’assessore ha poi chiuso con uno spunto: “L’ultimo rapporto sull’economia della Lombardia de “Il sole 24ore” si chiede: Perché i micro fornitori della meccanica lecchese resistono mentre le aziende di cucitura del mantovano sono scomparse? Internazionalizzazione, aziende con prodotti a maggior valore aggiunto, più meccatronica che meccanica, investimenti sull’innovazione. Sono questi i fattori per costruire sviluppo”.