Dalla Regione 2milioni per migliorare zootecnia di montagna, malghe e alpeggi

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Alpeggio

La misura è destinata alle strutture zootecniche per migliorare la connettività digitale

“La montagna rappresenta un presidio fondamentale, che va accompagnato con strumenti concreti come questo”

MILANO – Approvata da Regione Lombardia, su proposta dell’Assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, una misura da 2 milioni di euro dedicata alla zootecnia di montagna, alle malghe e agli alpeggi per il biennio 2025-2026. 

A partire dalla prima settimana di giugno sarà attivo un nuovo bando che prevede contributi fino al 90% della spesa ammissibile per Comuni con meno di 5.000 abitanti, enti gestori di aree protette, siti della Rete Natura 2000 e Comunità montane. Il sostegno economico è destinato a progetti di costruzione, ristrutturazione e ammodernamento di strutture zootecniche, impianti per la gestione degli effluenti, produzione di energia da fonti rinnovabili, efficientamento energetico e miglioramento della connettività digitale.

Gli investimenti finanziabili vanno da un minimo di 50.000 a un massimo di 400.000 euro, con l’obbligo di destinare almeno 30.000 euro alla produzione primaria. Le domande di finanziamento potranno essere presentate fino al 18 settembre 2025, mentre la conclusione degli interventi è prevista entro il 31 dicembre 2026.

Spiega l’Assessore Beduschi: “Con questo intervento intendiamo valorizzare il patrimonio pubblico zootecnico montano che rappresenta circa il 65% delle strutture sul territorio. Questa azione permetterà di sostenere le aziende che utilizzano tale patrimonio e che operano in contesti difficili, garantendo continuità produttiva e salvaguardia del territorio. La montagna rappresenta un presidio fondamentale, che va accompagnato con strumenti concreti come questo”.

“Continuiamo a investire – conclude Beduschi – su una zootecnia che ha un ruolo essenziale per l’economia delle aree interne e per il mantenimento del paesaggio montano. Sostenere chi lavora in quota significa rafforzare la presenza agricola dove è più a rischio e difendere l’identità dei territori lombardi”.