Servizi più cari di tutta l’area euro quelli che pagano i lecchesi

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“A Lecco il differenziale di inflazione con l’eurozona comporta una maggiore spesa annua di quasi 26 milioni di euro per servizi domestici, servizi medici, servizi di trasporto, servizi di comunicazione, servizi ricreativi e sportivi e per l’istruzione. Vuol dire che ciascuna famiglia di Lecco paga 185 euro/anno in più rispetto all’area euro per i Servizi”. Queste le parole del presidente di Confartigianato Lecco Daniele Riva pronunciate mentre il decreto legislativo Liberalizzazioni è, in questi giorni, all’attenzione dell’aula del Parlamento per la sua definitiva approvazione e sul quale Confartigianato ha più volte ribadito che occorrono scelte capaci di incidere nei nodi strategici per la crescita.

“Il testo uscito dalle Commissioni ha raccolto qualche nostra istanza, ma non è sufficientemente incisivo rispetto ad alcuni comparti quali le utilities, le professioni, il credito e le assicurazioni” – afferma il presidente Riva – Per le imprese lombarde il quadro è ancora più difficile. Le famiglie lombarde, per i servizi, pagano di più delle famiglie dell’area euro. Il nostro Osservatorio MPI ha messo in evidenza che in numerosi mercati dei servizi potenzialmente interessati da processi di liberalizzazione registriamo prezzi superiori alla media europea. Questo può essere letto come segnale di vischiosità sui mercati e di bassa concorrenza. Basti pensare che in Lombardia la maggiore inflazione nei Servizi (autobus, servizi postali, scuola, giornali, lavanderie, servizi medici, ecc.), rispetto all’area euro, equivale ad una maggiore spesa su base annua di 614 milioni di euro, pari a 143 euro/anno per ciascuna delle oltre 4 milioni di famiglie lombarde. Inoltre nella nostra regione rispetto alla media nazionale paghiamo di più per autobus, treni, taxi e per usufruire dei servizi di supporto per la cura della casa, mentre in un mercato relativamente più liberalizzato, come quello delle comunicazioni, beneficiamo di una diminuzione più veloce dei prezzi al consumo rispetto al totale Italia. Mi auguro – conclude il presidente – che le decisioni che verranno prese siano in grado di rendere il mercato dei servizi più efficiente, in modo da migliorare la qualità dell’offerta e ottenere ricadute sullo sviluppo e sulla crescita del sistema economico locale”.