“Un’opportunità di sviluppo il nuovo piano casa regionale”

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LECCO – “La situazione congiunturale in cui si trova il tessuto economico del nostro territorio risente fortemente della pesante crisi finanziaria che continua a perdurare, sia a livello di sistema-Paese che nel più ampio scenario europeo, e dalla quale non si intravvedono vie d’uscita a breve. Una crisi che, in particolare, il settore delle costruzioni sta subendo con evidente gravità. In questo contesto, non possiamo perdere nessuna occasione: tutti sono chiamati a fare la propria parte, a cominciare dalle istituzioni. Proprio per questo, crediamo, diventa essenziale sfruttare a pieno le opportunità che offrono strumenti legislativi quali il “Piano Casa” recentemente approvato da Regione Lombardia”.

Ad affermarlo è Mario Sangiorgio, presidente di ANCE Lecco, che continua: “Questo nuovo provvedimento costituisce una straordinaria occasione per il rilancio dell’intero sistema economico-produttivo del nostro territorio. Rispetto al precedente “Piano Casa” del 2009, che non aveva incontrato particolare fortuna sia forse per il momento congiunturale in cui era stato varato, sia per le strette scadenze che imponeva agli Enti locali, siamo oggi di fronte ad un provvedimento innovativo, sia sotto il profilo dei contenuti che del metodo proposto”.

“Pur ripartendo da quella normativa, – spiega infatti il presidente dei costruttori lecchesi – il nuovo “Piano Casa” regionale apre l’orizzonte ad una innumerevole serie di opportunità di sviluppo, trasformazione e riqualificazione dell’edificato, che non si limita a toccare l’ambito residenziale, ma si estende a molteplici attività economiche (manifatturiero, agricolo, alberghiero). È evidente, infatti, che l’obiettivo prioritario che il nuovo “Piano Casa” si propone è quello di rimettere in moto l’economia e ridare slancio al sistema imprenditoriale nel suo complesso”.

Ma non è solo questo l’obiettivo che il nuovo Piano Casa regionale si propone: “Esso si sposa – afferma ancora Sangiorgio – con un altro ugualmente importante: il rinnovamento e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente nei nostri comuni, anche in linea con quanto definito dal Protocollo di Kyoto in materia di riduzione dei consumi energetici e di riduzione dell’inquinamento atmosferico”.

“Ci sono dunque tutte le condizioni perché gli operatori economici possano tornare ad investire nella riqualificazione e nell’ampliamento delle proprie strutture. – conclude Sangiorgio – ma è necessario che i Comuni diano una risposta positiva a questo strumento, liberando le risorse che esso è in grado di mettere in campo. Non c’è però tempo da perdere: se è vero infatti che, in molte sue parti, il nuovo provvedimento legislativo regionale non prevede particolari scadenze temporali, in altre tuttavia sono presenti termini ben precisi entro i quali devono essere presentati le DIA o i Permessi di Costruire, oppure devono essere formalizzate le delibere di competenza da parte dei Comuni. È fondamentale, dunque, che questo potenziale volano di sviluppo sia messo in grado di dispiegare le proprie potenzialità. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione”.