Alla Lecco che verrà si addice una massima di Socrate “Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”, perché la futura Lecco sarà votata alla ricerca tecnologica, e quindi diventerà una città innovativa e, si spera, fortemente competitiva. Certo, per raggiungere tale ambizioso obiettivo con azioni concrete si dovranno stanziare risorse non indifferenti, per l’esattezza 1 milione e 300mila euro (che giustificano fortemente la speranza). Una cifra importante quale solo un investimento sul futuro della città può essere, un investimento che dovrà coniugare la cultura imprenditoriale lecchese con le finalità della scienza e del progresso. Lunedì sera il consiglio comunale ha approvato all’unanimità dei presenti l’atto d’indirizzo “Lecco, città del lavoro, dell’innovazione e della ricerca”, volto a integrare e specificare il Piano generale di sviluppo, quale risposta alla grave crisi economica attuale. L’atto d’indirizzo prevede la creazione di una rete sinergica e strategica tra gli Enti territoriali (Comune – CNR – Politecnico) che possono portare contributi di modernità e ricerca scientifica proprio a ridefinire le attività produttive e le politiche occupazionali con interventi specifici e “tagliati” per il territorio lecchese. Una vera e propria partnership in cui il trasferimento tecnologico e lo scambio delle conoscenze viaggeranno su binari paralleli insieme all’arricchimento formativo del capitale umano. Ma come si articola questa partnership?
1) CNR – Il Comune investirà 500mila euro quale contributo al CNR per l’acquisto di strumentazioni tecnologiche indispensabili per svolgere attività di ricerca, in particolare nel settore dell’energia (che, ricordiamo, sarà uno dei temi chiavi di Expo 2015). L’obiettivo di questo primo punto del progetto è ottenere dalla ricerca proposte innovative per le dinamiche industriale e i processi produttivi delle imprese lecchesi, e sarà un tavolo tecnico, a cui siederanno Comune, CNR e Camera di Commercio, che opererà il monitoraggio del flusso delle spese e controllerà che i risultati delle ricerche apportino concreti benefici alle aziende del territorio. Infine: tra il 2011 e il 2013 il Comune favorirà l’attivazione di borse di studio presso il CNR di un valore complessivo di € 50.000, e altrettanto farà la Camera di Commercio. Sul contributo di 500mila euro al CNR si sono sollevate le perplessità della Lega: Giulio De Capitani, infatti, è intervenuto ricordando come il Comune di Lecco stia ancora attendendo dal CNR la cifra di tre milioni di euro per la vendita dell’immobile, e “dobbiamo già dargli contributo di 500mila euro per l’investimento”.
2) Politecnico – L’investimento a favore del Politecnico, ammontante a 500mila euro, è finalizzato a “riempire di contenuti” (Volontè) il Campus, ossia dotare di nuove attrezzature il laboratorio, che possano permettere l’apertura di nuovi filoni di studi in materia di energie rinnovabili, il tutto sotto il controllo di Comune, Provincia di Lecco e Camera di Commercio.
3) Lecco Innovation Hub – Sempre a favore del Politecnico il Comune si impegna a cofinanziare il progetto di ingegneria nautica (di cui Lecconotizie.com aveva già avuto modo di parlare).
Prima delle dichiarazioni di voto, gli interventi di alcuni consiglieri hanno spostato l’attenzione dai temi dell’innovazione e della ricerca a quelli più strettamente economici, ossia le specifiche delle spese e i reali feedbacks alle imprese dei sperati risultati delle ricerche finanziate.
Cinzia Bettega (Lega) ha pungolato sulla circostanza che le risorse per gli investimenti previsti dal progetto si potrebbero dedicare subito “a chi sta perdendo il lavoro” e ha insistito perché l’approvazione dell’atto d’indirizzo avvenisse per parti separate.
Il senatore Roberto Castelli, da amante della vela, si è dichiarato più che mai favorevole al finanziamento del laboratorio nautico e a incentivare il rapporto tra il Politecnico, “trascinatore di PIL”, ma ha auspicato che il progetto non diventi “un baraccone da circo, ma una attrattiva per la città”. Nella conclusione del suo intervento, però, Castelli ha fatto notare come in amministrazione provinciale risultino aperte 75 pratiche di crisi, lanciando quindi una sorta di invito a riflettere che “le sfide si possono vincere ma si possono anche perdere”.
E se da una parte Andrea Frigerio (PD) rilevava che “il CNR e il Politecnico fanno ricerche per conto loro, il trasferimento tecnologico è un altro discorso”, dall’altra parte altri interventi hanno avuto il sapore di un “amarcord” del manifatturiero lecchese, lo stesso reso immortale –per intenderci- da Alessandro Manzoni nel descrivere Renzo Tramaglino “esercitava la professione di filatore di seta, ereditaria, per dir così, nella sua famiglia; professione, negli anni indietro, assai lucrosa; allora già in decadenza, ma non però a segno che un abile operaio non potesse cavarne di che vivere onestamente. Il lavoro andava di giorno in giorno scemando; ma l’emigrazione continua de’ lavoranti, attirati negli stati vicini da promesse, da privilegi e da grosse paghe, faceva sì che non ne mancasse ancora a quelli che rimanevano in paese.”.
Nelle dichiarazioni di voti i gruppi si sono così espressi: Stefano Chirico (PDL), nonostante fosse propenso a chiedere una rivalutazione politica dei costi/benefici, ha dichiarato voto favorevole perché “va data apertura di credito”; Cinzia Bettega, anche se “avrebbe voluto votare per parti separate perché la procedura finanziaria al CNR è seguente di pochi mesi la vendita dell’immobile al CNR stesso”, nel complesso ha ritenuto positivo il progetto e ha dichiarato il voto favorevole della Lega; Giorgio Buizza (PD) ha usato l’espressione “sviluppo della testa piuttosto che della pancia” per motivare il voto favorevole del PD: non avendo Lecco la possibilità di trasformare ulteriormente il territorio per dare spazio e possibilità di innovazione alle imprese, l’unica alternativa è quella di investire sulla qualità e non sulla quantità; Alessandro Magni per SEL ha dichiarato il voto favorevole.
L’atto d’indirizzo è quindi passato ai voti: su 39 presenti, 39 hanno voto per il sì e per l’immediata esecutività.