LECCO – La raccolta di aiuti umanitari per i profughi, promossa dall’associazione Mir Sada, finisce al centro dell’interrogazione presentata dal senatore leghista Paolo Arrigoni e rivolta al ministro Alfano.
“E’ vero che agli ‘ospiti’ del Bione mancherebbero importanti generi di prima necessità? Quali sarebbero le carenze nelle forniture di materiali per l’igiene e di indumenti intimi agli immigrati accolti? Quali sono le emergenze che hanno portato la stessa Mir Sada a promuovere tra i cittadini lecchesi una raccolta di indumenti intimi e beni destinati all’igiene personale degli aspiranti rifugiati, o persino denaro per il relativo acquisto?” chiede il senatore del Carroccio.
Un’interrogazione che Arrigoni avrebbe presentato, spiega lui stesso, “per non lasciare cadere nel vuoto le denunce e le azioni fatte nei giorni scorsi da rappresentanti dell’Associazione Mir Sada, a maggior ragione considerato il prolungato periodo di crisi che vede moltissimi cittadini, famiglie e imprenditori italiani in estrema difficoltà economica”.
Arrigoni nell’interrogazione sottolinea come il gestore, risultato vincitore della gara della Prefettura, “…. avrebbe dovuto assicurare agli ospiti, oltre alla registrazione ed il controllo delle presenze, la fornitura di vestiario adeguato alla stagione, garantendone altresì il ricambio ed il servizio di lavanderia; la fornitura di effetti letterecci adeguati da cambiare periodicamente e quant’altro utile al confort della persona; la disponibilità di prodotti per l’igiene personale e mezzi per lavarsi; la pulizia giornaliera e periodica degli ambienti; la somministrazione per colazione, pranzo e cena di alimenti non in contrasto con i principi e le abitudini alimentari degli immigrati ed in particolare con i precetti religiosi da loro osservati; l’erogazione del “pocket money” nella misura di 2,50 euro pro capite/pro die; la consegna di schede telefoniche prepagate di 15 euro all’ingresso e la messa a disposizione di strumenti per utilizzarle; nonchél’offerta di servizi di mediazione linguistico-culturale e di assistenza alla formalizzazione delle domande di protezione internazionale”.
Il senatore lecchese nell’azione di sindacato ispettivo si rivolge dunque ad Alfano per chiedere “se la situazione di emergenza che ha determinato la raccolta di materiali per l’igiene e di indumenti intimi da destinare agli immigrati ospitati nella tendopoli di Bione, promossa dall’Associazione Mir Sada, sussista veramente e quali cause l’abbiano eventualmente determinata” inoltre “se il Governo ritenga sufficienti i controlli effettuati sui soggetti che gestiscono i campi di accoglienza destinati agli immigrati, ricevendo a questo scopo denaro pubblico, o se al contrario li ritenga inadeguati, …”.
Infine, Arrigoni chiede “come il Governo intenda assicurarsi che i vincitori delle gare di appalto per la gestione dei centri e delle altre strutture temporanee di accoglienza destinati agli immigrati irregolari onorino gli impegni assunti con l’Amministrazione dell’Interno”.
La Lega ho poi ricordato che “nella sola provincia di Lecco, per gli oltre 700 aspiranti rifugiati collocati nelle strutture temporanee di accoglienza, tra cui ora anche la tendopoli del Bione, tali costi si avviano ad assorbire quasi 10 milioni di euro all’anno”.