Il segretario generale della CISL Monza Brianza Lecco Mirco Scaccabarozzi interviene sul futuro del lavoro e dell’economia locale
Preoccupazioni sul caso Carrier-Riello, sulla precarietà dei contratti e sulla politica europea
LECCO – Anche quest’anno la CISL Monza Brianza Lecco fa il punto sulla situazione politico-economica locale e nazionale alla ripresa delle attività produttive, con uno sguardo alle dinamiche globali che possono influire sull’economia del territorio.
Secondo il segretario generale Mirco Scaccabarozzi, a livello internazionale si osserva una “ipocrisia manifesta dei comportamenti politico-militari delle attuali grandi potenze mondiali (Cina, Russia, USA) e di Israele”. Sulla comunicazione di alcuni eventi drammatici, Scaccabarozzi sottolinea che “non è possibile definire la distruzione di un ospedale come l’imprevisto esito di un errore fortuito”. Il sindacato ritiene che “un vero impegno per la pace non può essere sorretto dalla logica del ‘business is business’, ovvero non ci può essere credibilità in un’azione politica come quella trumpiana che cerchi unicamente il profitto a scapito di ogni altra considerazione”.
Per quanto riguarda l’Unione Europea, Scaccabarozzi denuncia “l’inconsistenza della politica estera UE, attraversata da tensioni e fratture che rendono impossibile anche solo l’idea di una azione efficace”. Alla politica economica mondiale, che influenza anche l’economia locale, il sindacato si dichiara contrario e chiede al Governo “un intervento coordinato sul piano europeo. Di questo abbiamo in realtà bisogno, non certo di una splendida solitudine dei diversi Stati UE”.
Sul fronte occupazionale, la CISL esprime preoccupazione per il territorio. Un caso emblematico riguarda il gruppo Carrier-Riello di Lecco, con 150 dipendenti. Scaccabarozzi osserva che “nonostante la serrata trattativa per ottenere garanzie e impegni a tutela dello stato occupazionale e a salvaguardia delle elevate professionalità presenti in azienda, non c’è al momento alcuna certezza sul piano industriale che verrà adottato dai futuri acquirenti e quindi sul futuro del sito”.

I dati previsionali ANPAL per il trimestre agosto-ottobre 2025 confermano un quadro complesso: il mercato del lavoro lecchese registrerà un calo di circa 260 unità rispetto allo stesso periodo del 2024, su 6.280 entrate previste. La maggior parte dei nuovi inserimenti sarà nelle piccole imprese (55%) e nel settore dei servizi (62%), mentre sono in calo gli ingressi nel settore metallurgico, che si attesteranno attorno alle 770 unità. Solo il 22% dei nuovi lavoratori avrà un contratto a tempo indeterminato.
Scaccabarozzi sottolinea come “troppo spesso la temporaneità degli impieghi è sinonimo di basso salario. Perché il lavoro sia più stabile e meglio pagato dovremo spingere su strumenti in grado di aumentare il suo valore aggiunto, mettendo in campo nuove politiche attive e investendo sulla formazione”.
Il sindacato propone inoltre l’attuazione concreta della Legge 76 del 15 maggio 2025 sulla partecipazione dei lavoratori come possibile leva per rafforzare le produzioni strategiche e creare lavoro di qualità. Scaccabarozzi aggiunge: “Riteniamo di dar corso a fatti concreti e anzitutto a una rapida apertura del confronto sui contenuti della Legge di Bilancio”.
Tra le priorità indicate dalla CISL ci sono anche il rinnovo dei contratti collettivi nazionali per 2,5 milioni di lavoratori, politiche per prezzi e tariffe, riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da pensioni, e strumenti per tutelare salari e produttività.
Sul fronte previdenziale, il sindacato ribadisce la necessità di percorsi condivisi per le pensioni, estensione dell’APE Sociale, sgravi contributivi per le madri lavoratrici e riforma di “Opzione Donna” in senso meno penalizzante. Scaccabarozzi osserva che “la flessibilità in uscita deve presupporre un’estensione effettiva della previdenza complementare, specie nei confronti di quanti oggi sono meno coperti, e va dunque sostenuta fiscalmente”.
Infine, sul piano sanitario, la CISL annuncia il monitoraggio dei nuovi presidi socio-sanitari e dei poli territoriali per garantire l’integrazione tra bisogni sanitari e socio-assistenziali. Scaccabarozzi conferma l’impegno a collaborare con le ASST territoriali per ridurre le lunghe liste d’attesa, evidenziando come “rimane strutturale la carenza di operatori sanitari che determina condizioni di lavoro insostenibili”.
Il sindacato si dichiara pronto a confrontarsi con il Governo “senza alcun pregiudizio ideologico” e sottolinea la necessità di un nuovo patto sociale tra Governo e Parti sociali, con attenzione alla qualità del lavoro, coesione sociale, salari e nuove tutele.

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