Treni, Azione: “Regione si dimostri all’altezza dei tempi, altrimenti arriveremo in ritardo”

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Il commento di Eleonora Lavelli di Azione Lecco in merito all’ennesima giornata di ritardi sulla linea Milano – Lecco

“Industria, turismo, lavoro ma sopratutto il capitale umano più prezioso (ossia i giovani studenti e professionisti) dipendono da queste infrastrutture”

LECCO – Ancora ritardi e disservizi per i pendolari della linea Milano – Lecco incappati questa mattina, mercoledì, nell’ennesima giornata contrassegnata dal mancato rispetto degli orari di arrivo e partenza delle corse ferroviarie.
Tra i tanti viaggiatori che hanno dovuto, ancora una volta, fare i conti con imprevisti e poca chiarezza, anche Eleonora Lavelli, segretaria provinciale di Azione.

Ecco il suo contributo che mira a offrire la spinta a una riflessione più approfondita.

I disagi, quotidiani, sulle linee ferroviarie non fanno più notizia. Anche oggi i treni Milano-Lecco subiscono pesanti ritardi e cancellazioni negli orari di punta.

Di fronte a una situazione di incertezza e frustrazione, riscoprire la storia delle ferrovie lombarde offre qualche spunto interessante.

Le prime linee ferroviarie lombarde risalgono al 1840, quando fu inaugurata la linea Milano-Monza, la prima in Lombardia e la seconda in Italia dopo la Napoli-Portici. Questo evento segnò l’inizio dello sviluppo industriale e del trasporto di massa nella regione, con una rapida diffusione della rete nei decenni successivi.

Dopo la nascita del Regno d’Italia, il treno diventò un mezzo di trasporto fondamentale per il movimento di merci e passeggeri, favorendo la rivoluzione industriale.

Ed è così che nel 1877 nascono le Ferrovie Nord Milano, che contribuirono allo sviluppo del sistema ferroviario regionale affiancando le Ferrovie dello Stato.

Gli effetti prodotti dalle ferrovie sono stati di grandissimo rilievo.
Le ferrovie permisero un rapido collegamento tra le città e le aree industriali, rafforzando il ruolo della Lombardia come centro di scambi commerciali con il Nord Europa.
Inoltre, in pochi anni, il treno divenne un mezzo di trasporto di massa, portando a una crescita del 150.000 passeggeri solo nel primo anno e diventando un elemento centrale della vita sociale.

Ora come allora, la portata “rivoluzionaria” delle ferrovie è evidente. Industria, turismo, lavoro ma sopratutto il capitale umano più prezioso (ossia i giovani studenti e professionisti) dipendono da queste infrastrutture. Regione Lombardia (e chi mira a guidarla) non dimentichi la propria storia e si dimostri all’altezza dei tempi, altrimenti arriveremo in ritardo.
Come spesso accade a noi pendolari.

Eleonora Lavelli, segretaria provinciale di Azione Lecco