Nuovo ponte di Paderno, Fragomeli: “Regione interviene a gamba tesa”

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Ponte di Paderno

Il commento del consigliere regionale di minoranza Gian Mario Fragomeli

“Regione Lombardia non ascolta le voci del territorio”

PADERNO D’ADDA – Un intervento a gamba tesa e scorretto. Così viene giudicata dal consigliere regionale Pd Gian Mario Fragomeli la presa di posizione di Regione Lombardia che, per conto dell’assessora alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi, ha fatto sapere di aver presentato un’osservazione al dibattito pubblico aperto per la realizzazione del nuovo ponte di Paderno, anticipando di prediligere lo scenario 1 ipotizzato da Rfi.

Gian Mario Fragomeli
Gian Mario Fragomeli

“Non si fa così, non si interviene in un dibattito pubblico che attende ancora le risposte dell’unico soggetto attuatore, cioè, appunto, Rfi” premette Fragomeli che spiega: “Brutto l’intervento a gamba tesa, prima del sottosegretario Piazza e poi dell’assessora alle Infrastrutture Terzi, sul ponte di Paderno. Per quanto mi riguarda, ho mantenuto i toni bassi, pur avendo presentato un ordine del giorno e un emendamento, bocciato dalla maggioranza di centrodestra, all’assestamento di bilancio, appena votato, per prevedere anche un ponte viabilistico più a sud, soluzione non predisposta da Rfi in questa fase di ascolto del territorio. Però con il dibattito pubblico ancora aperto, quindi senza le risposte di Rfi, l’invasione di campo della Regione, la sottovalutazione del confronto, i mancati accoglimento e ascolto delle proposte dei Comuni del territorio lecchese sono veramente scorretti”.

Poi una frecciatina al sottosegretario regionale Mauro Piazza: “Gli consiglierei di imparare a rispettare i nostri sindaci, una sensibilità che spesso gli manca. Ci vuole più attenzione nei confronti di chi ha fatto e chi fa il sindaco, che sente il peso di una scelta così importante per il suo territorio, con numeri esorbitanti di attraversamento dei mezzi pesanti, da un giorno all’altro, con la costruzione del nuovo ponte. I sindaci fin dall’inizio avevano detto di fare un ragionamento completo, cioè ponte e opere connesse. Gli è stato detto di no. Tutto a scatola chiusa: prendetevi il ponte previsto dall’opzione 1’ e poi forse parleremo delle opere connesse e di come evitare la devastazione dei territori a causa dell’aumento esponenziale del traffico anche pesante. Non si fa così”.

Scontate le conclusioni: “Noi di centrosinistra non condividiamo assolutamente questo modo di agire e nemmeno ci appartiene il sistema con cui la destra governa la Lombardia, con il quale vuole sempre imporsi, con la scusa delle risorse, contro gli amministratori locali specie se di un colore diverso. Qui non ci sono colori politici, c’è solo l’importanza di preservare un territorio e, in particolare, la sponda lecchese dell’Adda. Se qualcuno pensa di minacciarla con lo spauracchio del commissariamento ha sbagliato tutto, perché noi ci difenderemo e porteremo le ragioni del territorio e dei cittadini lecchesi in ogni sede e in ogni contesto”.

Fragomeli promette battaglia: “Deve essere chiaro che difenderò le nostre comunità locali, dopo però aver ascoltato le risposte di Rfi, nell’ottica di un dibattito serio e non con interventi brutali, fatti da chi ha un ruolo istituzionale, spogliando i sindaci del loro potere e della loro importanza. E contrasterò strenuamente questo modo di fare politica e amministrare della destra, che governa da decenni la Lombardia, e le sue modalità di portare avanti le opere pubbliche”.