Sono state consegnate lunedì mattina, al prefetto Marco Valentini, le firme di una petizione contro la pratica delle dimissioni in bianco al momento dell’assunzione: un problema che riguarda quasi esclusivamente le donne in cerca di occupazione, costrette a firmare la rinuncia all’impiego appena trovato, garantendo al datore di lavoro la loro uscita di scena in caso di gravidanza. Una prassi spietata che obbliga la lavoratrice a trovarsi un’altra occupazione al termine del periodo di maternità, e che aggiunge nuova precarietà, alla già troppa, presente nell’attuale mercato lavorativo.
La Uil ha così deciso di mobilitarsi con questa raccolta firme, che si è svolta in tutta Italia, per sensibilizzare il neo ministro Elsa Fornero affinché tenga conto di tale problematica, nel designare nuovi patti per il lavoro. Al prefetto di Lecco hanno consegnato 188 firme, il segretario provinciale Giuseppe Pellegrino, e il segretario responsabile dell’area socio-assistenziale e delle pari opportunità, Marilisa Rotasperti.
Un numero, 188, non corrispondente ai consensi realmente raccolti, ma dal valore simbolico, come ha spiegato il segretario Rotasperti: “Con questo gesto chiediamo un’impegno affinché la legge 188 del 2007 venga applicata, perfezionata e migliorata per contrastare questo fenomeno. Tale legge prevede una procedura di salvaguardia nei confronti dei lavoratori, ovvero l’utilizzo di una modulistica regolare per evitare il ricorso alle dimissioni in bianco; la documentazione è fruibile dal sito internet del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, ed è studiata per garantire la certezza dell’identità del richiedente, la riservatezza dei dati personali e l’individuazione della data di rilascio, affinché sia ve
rificato il rispetto del termine di validità di questo documento. In realtà, purtroppo, questa modulistica resta inutilizzata, e con la firma in bianco delle dimissioni si scavalca un importante strumento di tutela e difesa. Il fenomeno, in particolare questo periodo di crisi occupazionale, si presta più facilmente all’uso, soprattutto per liberarsi di lavoratori che sono ritenuti eccedenti”.
Il segretario ha poi parlato dell’incontro con il prefetto: ” Abbiamo trovato, da parte del prefetto Valentini, grande interesse per questa iniziativa e la promessa di un immediata comunicazione al ministro del welfare e degli interni, affinché se ne prendano carico; il nostro auspicio è che, all’interno delle misure del nuovo welfare, si ponga mano anche a questa problematica e si cerchi una risoluzione. Naturalmente la nostra raccolta firme non finisce, l’invito è rivolto a quelle persone che vogliono testimoniare la loro solidarietà e il loro interesse a questo problema e che possono partecipare alla petizione, disponibile presso la sede Uil”.