LECCO – Un percorso formativo che, unico in tutta la provincia di Lecco, ha ottenuto l’approvazione e il relativo finanziamento dalla Regione Lombardia. Un progetto che nasce con l’obiettivo di formare figure professionali che abbiano elevate competenze nel disegno e nella progettazione industriale e che guarda in modo particolare al settore metalmeccanico.
E’ l’innovativa iniziativa voluta e portata avanti dall’ATS, sigla che identifica l’Associazione temporanea di scopo che ha per capofila l’Istituto Antonio Badoni di Lecco e di cui fanno parte anche il “Fiocchi”, il Centro di formazione professionale “Aldo Moro”, Confindustria, Api e Confartigianato Imprese di Lecco, l’Università Liuc, gli enti di formazione Ecole e Elfi, le imprese Carsaniga, Cosma, Executive, Gamma, Meroni F.lli, Omet, Tecnofar, Torneria Colombo e SDM 3D.
Il progetto è stato illustrato giovedì 11 settembre nella sede cittadina di via Rivolta del “Badoni”, presenti – con il dirigente scolastico Angelo De Battista – la responsabile dell’Area formazione di Confindustria Lecco, Stefania Palma, e i rappresentanti dei partner coinvolti da ATS nell’iniziativa.
A tenere per così dire a battesimo il nuovo percorso formativo vi erano tra gli altri Domenico Calveri dell’Api, Matilde Petracca di Confartigianato, Andrea Rondinelli del “Fiocchi”, i docenti Erminio Dametto e Silvano Asnaghi, Marcello Andreacchio di SDM 3D e Paolo Achler, responsabile commissione lavoro dell’Istituto Badoni, oltre a Mario Falbo in rappresentanza dell’assessore provinciale alla Formazione e all’istruzione, Luca Teti.
“Nasce un progetto in cui crediamo molto – ha detto il dirigente scolastico – anche perché sul nostro territorio è proprio il comparto metalmeccanico a chiedere un’attenzione specifica e perché vogliamo tener conto delle richieste di figure professionali a elevata specializzazione tecnica da parte di non poche aziende del Lecchese”.
Il percorso formativo ha certamente dalla sua i soggetti chiamati a far parte dell’Associazione temporanea di scopo, che rappresentano come detto le organizzazioni imprenditoriali, il mondo dell’istruzione e quello della formazione, oltre al sistema produttivo.
“Saranno proprio le imprese – ha aggiunto De Battista – a darci la possibilità di attivare una connessione significativa con il mondo del lavoro grazie a ben 300 ore di formazione sul campo, che andranno ad aggiungersi alle altre 700 previste dai corsi, da tenersi presso la sede del nostro istituto”.
Questi i vari moduli previsti: elementi di disegno meccanico, CAD 2D, CAD 3D, costruzione di macchine, meccanica applicata alle macchine, tecnologia dei materiali, tecnologia meccanica, misure e metrologia, componenti per l’automazione, elettrotecnica e macchine elettriche, metodologie di analisi e progettazione, project work e organizzazione aziendale. Inoltre sviluppo delle capacità personali e comportamento nell’organizzazione aziendale, inglese conversazionale e tecnico, matematica di base, statistica, tecniche redazionali e di comunicazione, qualità, ambiente e sicurezza.
I corsi saranno gratuiti e a frequenza obbligatoria. Prevedono un massimo di 25 iscritti e prenderanno il via il prossimo 27 ottobre, per concludersi nel maggio 2015 con un esame vero e proprio. L’accettazione della domanda e il conseguente accesso alle lezioni saranno preceduti da una prova selettiva scritta e da un colloquio motivazionale, in calendario tra il 6 e il 10 ottobre. La domanda di adesione dovrà essere presentata entro il 26 settembre direttamente all’IIS Badoni attraverso la compilazione di un’apposita scheda disponibile sui siti Internet dello stesso istituto scolastico di via Rivolta, del “Fiocchi” e del Cfp “Aldo Moro”, dove si potrà trovare anche un’informativa di massima sull’iniziativa.
Il progetto si rivolge ai diplomati di età non superiore ai 35 anni, residenti o domiciliati in Lombardia.
“Sarà un percorso di alta specializzazione – hanno tenuto a sottolineare il dirigente scolastico De Battista e Domenico Calveri dell’Api – per dare appunto ad almeno venti giovani (la soglia minima per partire con i corsi, ndr) una chance concreta di crescita professionale e la possibilità di acquisire competenze richieste dal mercato del lavoro del nostro territorio, che potrà a sua volta attingere da un nuovo bacino di risorse qualificate”.
“Un simile percorso – ha aggiunto dal canto suo il professor Erminio Dametto – è in effetti destinato a formare figure professionali con importanti competenze e in quanto tale potrà consentire a quanti vi accederanno con successo di raggiungere in tempi brevi una maggiore autonomia e di ritagliarsi nuovi e più qualificati spazi in azienda”.