LECCO – Non bastava la tromba d’aria di domenica notte, che ha provocato danni e causato la caduta di diversi alberi oltre che la chiusura di via Emanuele Filiberto, anche mercoledì Maggianico è finito al centro del violento nubifragio che si è abbattuto in mattinata sul capoluogo di provincia e sui paesi vicini.
Un rione che aveva appena terminato la conta dei danni e a tre giorni dal disastro, si è ritrovato a fronteggiare allagamenti e disagi.
La criticità maggiore in via Rossini dove il torrente Tuf è tracimato allagando strada e cortili delle abitazioni scendendo verso via Paesiello. Duro il lavoro di Vigili del Fuoco e dei residenti per far defluire l’acqua e ripulire le strade dal fango e dai detriti che il fiume ha riversato nel suo passaggio.
Nel frattempo gli automobilisti hanno dovuto destreggiarsi nel superare il vero e proprio torrente d’acqua e fanghiglia che ha invaso corso Emanuele Filiberto, scorrendo da via la Fonte verso via Olivieri e da lì alla Lecco – Bergamo, poi giù in via Villatico.
Strada trasformata in fiume anche in via Giuseppe Verdi e via Martelli così come via Gioberti. Problemi anche a Rivabella, con alcune enormi pozze d’acqua lungo viale Giacomo Brodolini. Grandi disagi sulla Lecco Bergamo anche nel tratto tra Chiuso e Vercurago.
In centro città invece, occhi puntati sul Caldone, esondato nel tratto di via Carlo Porta, all’altezza del ponte ferroviario, chiuso dalle 10 della mattina . Subito fuori dal capoluogo, Polizia Locale di Malgrate e Protezione Civile sono dovuti intervenire nei pressi della rotonda di fronte al Ponte Kennedy, per una colata di fango scesa verso la carreggiata. ALTRE NOTIZIE ALL’ARTICOLO PRECEDENTE
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