Falsi allarmi in montagna, ci risiamo. Rocchi (Cnsas): “Troppe chiamate inutili”

Tempo di lettura: 2 minuti

 

LECCO – “Ben vengano le segnalazioni, ma non così. Ci arrivano troppe chiamate inutili. La situazione sta diventando pesante”.

Non usa mezzi termini Giuseppe Rocchi, capostazione della Stazione di Lecco del Soccorso Alpino che già lo scorso mese di marzo aveva lanciato un accorato appello per evitare i “falsi allarmi”. Appello inascoltato stando a ciò che è avvenuto ieri sera, martedì.

Abbiamo ricevuto non una, non due, bensì tre chiamate, l’ultima a mezzanotte inoltrata, da persone che segnalavano la presenza di luci sull’Anti Medale. Capisco la collaborazione e la premurosità di certe persone, ma quando queste attenzioni diventano ‘morbose’ e si traducono in falsi allarmi non va bene”.

Il capostazione Giuseppe Rocchi

Così è accaduto ieri sera: alle 21.30 circa è giunta la prima telefonata al Soccorso Alpino con la quale si segnalava la “presenza sull’Anti Medale di due scalatori”, quindi una seconda telefonata e poco dopo la mezzanotte la terza.

“Il nostro Delegato Luca Vitali – spiega il capostazione – già dalla prima segnalazione si è subito premurato di monitorare da terra la situazione con l’ausilio di un binocolo, constatando che in parete non c’erano particolari problemi. E’ vero, i due non procedevano in modo spedito, ma non vi era nulla di anomalo. Più tardi è arrivata una seconda chiamata e poi una terza. La presenza in parete dei due scalatori si era prolungata, vero, ma questo non può giustificare le ripetute chiamate”.

Quindi Rocchi aggiunge: “In questo periodo, primavera-estate, sono sempre più le persone che scelgono di andare a camminare o a scalare in ore serali per via delle temperature più miti, quindi non è raro osservare dalla città o dai comuni a ridosso di falesie, pareti e sentieri luci e lucine in ore serali e notturne. Va considerato poi che quasi tutti, ormai, sono dotati di cellulari e, come del resto avviene quando capitano incidenti o si presentano situazioni di pericolo, sono gli stessi escursionisti o scalatori in difficoltà a lanciare l’allarme. Pertanto, invito la cittadinanza a valutare in modo attento ogni singola situazione prima di inoltrare una chiamata, innescando la mobilitazione della macchina dei soccorsi che non è, come probabilmente qualcuno crede, una cosa da poco”.