Abolizione del taglio agli stipendi: “Meno burocrazia, pagheremo noi piccole spese”

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CALOLZIOCORTE – Il ritorno allo stipendio pieno dei membri della Giunta ha acceso la discussione in consiglio comunale.

Il gruppo di minoranza Cambia Calolzio ha messo sul tavolo la questione: “Il ritorno al compenso pieno, abolendo il taglio del 30% introdotto nella scorsa amministrazione, non ci convince – ha detto il capogruppo Diego Colosimo -. La modalità con cui la maggioranza utilizzerà quei soldi per la comunità, secondo noi, va contro il principio di trasparenza. Forse si snellisce la procedura di acquisto e fornitura ma va a discapito della trasparenza”.

L’idea è arrivata direttamente da sindaco Marco Ghezzi con l’intento di sburocratizzare al massimo le procedure: “Prima di tutto voglio chiarire che ai miei assessori ho chiesto una presenza a tempo pieno, perciò non mi sento di chiedere nessuna rinuncia. Per quanto mi riguarda voglio sburocratizzare le procedure al massimo, fino ai limiti della legge, perciò il mio 30%, e magari anche qualcosa in più, lo utilizzerò per dare una risposta rapida ai cittadini: la luce nel sottopasso, il contributo all’orchestra, il vaso di fiori, lo pagherò direttamente io senza dover attendere le procedure degli uffici. Alla fine dell’anno, i consiglieri che lo vorranno, si troveranno una cartelletta con il dettaglio di tutte le spese e relative pezze giustificative”.

Il sindaco, poi, ha annunciato che non sarà l’unico membro della Giunta ad adottare questo metodo: “Non obbligo nessuno, io faro così, ma anche i miei assessori mi hanno già detto che si comporteranno alla stesso modo. Una scelta che, in qualche modo, ci danneggia visto che pagheremo le tasse sull’intero ammontare ma ci priveremo di quel 30% per queste piccole spese, il tutto a vantaggio della comunità. In questo modo, tra l’altro, scarichiamo gli uffici di tante piccole incombenze cose che fanno perdere tempo”.

“Il terreno della trasparenza ci trova tutti d’accordo, ma bisogna riflettere su cosa vuol dire far politica e amministrare una città – ha detto Fabio Mastroberardino -. Bisogna capire se questo intento di trasparenza vince sull’esigenza di rispondere in maniera rapida ai cittadini. La trasparenza è sottintesa nella volontà di amministrare un comune senza un ritorno personale di nessun tipo, stiamo parlando di Calolzio, non di una grande città. Vengono investiti gli stessi soldi, ma al posto di farli finire in un calderone con trafile lunghissime per utilizzarli, col nostro metodo tutti questi problemi vengono risolti all’istante”.

Scettico il consigliere di minoranza Paolo Cola (Cittadini Uniti per Calolziocorte): “Premetto che non ho nessun motivo per dubitare della bontà di questa proposta. Stiamo parlando di 25/30 mila euro l’anno. Non ho capito bene come farete a spenderli, mi sembra una modalità di approccio quantomeno innovativa, alla fine dell’anno guarderemo il resoconto”.