BERNAREGGIO – Si sarebbero addestrati per mesi per compiere attentati terroristici, allenandosi all’uso delle armi, al sabotaggio dei servizi pubblici essenziali e per raggiungere una preparazione fisica e militare idonea a combattere a fianco dei miliziani dell’Isis in Siria.
Per questo motivo sono stati arrestati due uomini dalla Digos di Palermo, Giuseppe Frittitta, 25enne palermitano residente a di Bernareggio (Monza e Brianza) e Ossama Gafhir, un uomo di origine marocchina di 18 anni che vive a Cerano (Novara).
Sono accusati, a vario titolo, di reati di istigazione a delinquere. In particolare avrebbero divulgavato attraverso i social network, materiale dell’estremismo jihadista e soprattutto dello Stato Islamico (Daesh).
Si tratta di istruzioni, mappe, vessilli, testi di discorsi estremisti con il simbolo dell’Isis, foto e video con scene e canti di guerra, immagini di guerriglieri, video di esplosioni e di combattimenti. Sulla Rete i due studiavano anche tecniche di guerriglia e scaricavano notizie su come compiere azioni kamikaze.
Dall’indagine, ribattezzata “Jannah”, paradiso in lingua araba, emerge che fu il marocchino a convincere il palermitano a forme estreme di radicalizzazione e a istigarlo ad addestrarsi per andare a combattere nei territori occupati dall’Isis a sostegno dei miliziani jihadisti.
Il processo di radicalizzazione dell’italiano sarebbe iniziato nel 2017 quando ha cominciato a frequentare un luogo di culto islamico della provincia di Palermo. Successivamente, dopo aver conseguito l’abilitazione alla conduzione di mezzi pesanti, si è trasferito per motivi di lavoro, nelle zone del Nord Italia, dove avrebbe accresciuto il suo livello di radicalizzazione, frequentando assiduamente luoghi di culto della provincia di Monza-Brianza ed intensificando le relazioni di amicizia con il 18enne e altri italiani convertiti alla fede islamica.
L’arresto dell’italiano è stato eseguito nella provincia di Monza Brianza dagli agenti della Digos palermitana con l’ausilio dei colleghi della Digos brianzola. Il marocchino invece è stato arrestato nella provincia di Novara sempre dai poliziotti palermitani, questa volta con la collaborazione dei colleghi della città piemontese.