OPERA – Nell’ambito delle attività di polizia economico-finanziaria finalizzate al contrasto del sommerso da lavoro ed alla lotta agli sprechi di denaro pubblico, i finanzieri della Compagnia di Como, a conclusione di un controllo effettuato nei confronti di un commerciante residente a Opera, rilevavano la presenza di un lavoratore “in nero” in quanto mai formalmente assunto.
Dai controlli è emerso che la madre del lavoratore, nel marzo 2019, aveva presentato la domanda di richiesta della “pensione di cittadinanza”, percependo un sussidio di 776 euro relativo ai mesi di aprile, maggio e giugno.
Nella domanda, però, spiegano i finanzieri, la donna aveva inserito il figlio tra i componenti del nucleo familiare, circostanza che, vista l’irregolarità del rapporto lavorativo, comporta la decadenza del beneficio, così come previsto dall’art. 7, comma 5 del D.L. 4/2019 (istitutivo del reddito e pensione di cittadinanza).
A seguito dell’intervento della Guardia di Finanza, l’I.N.P.S. disporrà la decadenza del
sussidio che non potrà essere richiesto per i prossimi 18 mesi.