LECCO – 65 mila, 130 mila, oppure 300 mila? Ancora non è chiaro quanti siano gli oramai tristemente famosi “esodati”, ovvero quei lavoratori che hanno perso lavoro e pensione in un sol colpo, dopo il varo della manovra pensionistica attuata dal Governo Monti: il ministro del Lavoro punta al ribasso, la Cgil al rilancio e l’Inps alla via di mezzo.
Nulla di certo per ora, se non il “limbo” che si è venuto a creare con la riforma Fornero, una vera e propria anticamera nella quale attendono una risposta tutti quei dipendenti che, in accordo con la propria azienda, hanno optato per il cosiddetto scivolo, che dalla mobilità li avrebbe fatti giungere alla pensione, ritrovandosi ora senza un’occupazione e senza ammortizzatori sociali.
Il tempo stringe e il balletto di cifre non facilita certo le cose, così la Cgil Lombardia ha deciso di tagliare la testa al toro, con un censimento on –line che permetta di dare un nome a questi lavoratori.
“Siamo convinti che le persone coinvolte da tale disagio siano molte di più di quanto il Governo abbia stimato – spiega il segretario generale della Cgil di Lecco, Wolfango Pirelli – vogliamo quindi definire esattamente quanti di questi verranno coperti con i fondi stanziati dall’Esecutivo, che ne ha calcolati 65 mila, e quanti ne resteranno fuori. Crediamo sia necessario estendere la vecchia normativa previdenziale a tutti quei lavoratori che hanno stipulato un accordo di esodo entro il 31 dicembre dello scorso anno. Troviamo inconcepibile che tali patti siano stati smentiti, poche settimane dopo, dalle stesse istituzioni”.
Chi si ritrovasse in questa categoria, può quindi partecipare al censimento cliccando al seguente link: