LECCO – l’ANCE di Lecco plaude al “Decreto Sviluppo” varato dal Governo Monti, e lo fa attraverso le parole del suo presidente Mario Sangiorgio:
“Le misure vanno nella direzione fortemente voluta da ANCE a livello nazionale che, con un intenso lavoro nei confronti dei decisori pubblici, ha sostenuto la necessità di interventi che potessero dare ossigeno al settore delle costruzioni, attraversato da una crisi senza precedenti. Si tratta di misure che ANCE ha promosso con continuità nell’ultimo periodo, a cominciare dal Piano per le Città con il quale prende finalmente corpo il progetto su cui la nostra Associazione sta concentrando i propri sforzi in un’ottica di sviluppo e crescita per riqualificare le città e migliorare la qualità della vita dei cittadini”.
“In attesa che il testo sia disponibile nella versione finale – ha spiegato il presidente – non possiamo non evidenziare alcuni provvedimenti che vanno incontro alle reali esigenze delle imprese del nostro settore. In primo luogo il ripristino dell’IVA per le cessioni di abitazioni delle imprese edili, effettuate dopo 5 anni dall’ultimazione dei lavori, e per le locazioni di abitazioni effettuate dalle medesime imprese e il “raddoppio ” della detrazione IRPEF per le ristrutturazioni di abitazioni (detrazione del 50% per un importo massimo di spesa sino a 96.000 euro). Positiva è anche la proroga della detrazione per la riqualificazione energetica degli edifici sino al 30 giugno 2013, anche se viene ridotta al 50% (anziché 55%) la percentuale di detrazione spettante”.
”Tra le altre misure previste vale la pena di sottolineare l’introduzione dell’utilizzo della leva fiscale per la realizzazione di nuove infrastrutture in “project financing ” (project bond tassati al 12,50%; finanziamento delle infrastrutture mediante defiscalizzazione) e il piano per le città finalizzato alla riqualificazione di aree urbane degradate, attraverso il contratto di valorizzazione urbana, con particolare attenzione agli interventi di housing sociale ed al miglioramento del patrimonio edilizio scolastico, attraverso la predisposizione di specifici piani da parte dei comuni, che saranno valutati dalla Cabina di regia promossa dal Ministero delle infrastrutture”.
“Nota negativa– ha sottolineato Sangiorgio – è stato lo stralcio dal Decreto della disposizione che prevedeva l’esenzione dall’IMU, per 3 anni dall’ultimazione dei lavori, per il cosiddetto “magazzino” delle imprese edili, cioè dei fabbricati costruiti per la vendita e rimasti invenduti. Il Governo si è comunque riservato di valutare provvedimenti alternativi, fermo restando che, nel corso della discussione parlamentare del Decreto, il presidente Buzzetti ha assicurato che ANCE non mancherà di evidenziare che si tratta dell’eliminazione di un’ingiustizia tributaria, presente nel nostro ordinamento solo per il settore delle costruzioni, che paga un’imposta sui beni realizzati e rimasti invenduti e non di un’esenzione di tutti gli immobili posseduti dalle imprese di costruzioni (uffici, capannoni, opifici, utilizzati nell’esercizio dell’attività) che continuerebbero comunque a scontare l’applicazione dell’IMU”.