Rapporto Uil sull’andamento delle province lombarde alla luce dei dazi americani
Salvatore Monteduro: “La situazione internazionale mette a rischio l’export 2025. Servono misure di tutela per imprese e lavoratori”
LECCO – Crescita moderata dell’export lombardo (+0,1% nel secondo trimestre e +1,4% nel terzo), ma con criticità che potrebbero aggravarsi nel 2025 a causa di nuove tensioni commerciali internazionali. Questa la sintesi nei primi tre trimestri del 2024 evidenziata nello studio Uil Lombardia “Il commercio con l’estero in Lombardia”, elaborato su dati Unioncamere Lombardia – Osservatorio economico.
L’analisi mette in evidenza un andamento diversificato dell’export nelle diverse province lombarde. Milano si conferma la principale esportatrice, con un valore complessivo di 16,8 miliardi di euro, seguita da Brescia con 8,2 miliardi e Bergamo con 6,9 miliardi.
Tuttavia, province come Varese e Lecco hanno registrato una contrazione significativa, rispettivamente del -4,8% e -7,3% rispetto al 2023, a causa della crisi del settore metallurgico e della riduzione della domanda estera nei comparti manifatturieri.
Dai dati emerge che, nei primi tre trimestri del 2024, il valore delle esportazioni lombarde ha raggiunto 40,3 miliardi di euro nel primo trimestre (-3,4% rispetto al 2023), 41,9 miliardi di euro nel secondo (+0,1%) e 38,8 miliardi di euro nel terzo (+1,4%). Tuttavia, il saldo commerciale regionale resta negativo a causa dell’incremento delle importazioni, principalmente dovuto alla crescente domanda interna di beni tecnologici, materie prime e prodotti chimici.
Uno degli aspetti più rilevanti dello studio riguarda l’export verso gli Stati Uniti, che ha raggiunto un valore di 5,8 miliardi di euro, con una crescita del 3,2% rispetto al 2023. I principali settori coinvolti sono: macchinari e apparecchiature (2,1 miliardi di euro), prodotti chimici e farmaceutici (1,3 miliardi), automotive e mezzi di trasporto (0,9 miliardi), prodotti alimentari (0,8 miliardi) e computer ed elettronica (0,7 miliardi).
Salvatore Monteduro, Segretario UIL Lombardia, ha espresso forte preoccupazione per il futuro: “Se da un lato il 2024 mostra segnali di stabilità, dall’altro il 2025 potrebbe essere fortemente penalizzato dalla guerra commerciale sui dazi doganali annunciata dal Presidente Trump. Le nostre imprese esportatrici, in particolare nei settori dei macchinari, dell’automotive e della chimica, rischiano di subire contraccolpi significativi. È essenziale che il Governo e l’Unione Europea adottino strategie di tutela”.
Inoltre, Salvatore Monteduro ha aggiunto: “Una contrazione delle vendite all’estero impatta direttamente sul mercato del lavoro e sul sistema produttivo. Servono politiche di sostegno all’economia interna con investimenti mirati per la transizione industriale, incentivi all’innovazione e un potenziamento delle politiche attive per la riqualificazione dei lavoratori”.
Secondo la UIL, Regione Lombardia, il Governo e l’Unione Europea, insieme alle imprese lombarde, dovrebbero adottare diverse strategie per ridurre l’impatto di eventuali dazi doganali. In particolare, dovrebbero puntare sul rafforzamento dell’Unione Europea come soggetto negoziatore, al fine di difendere con maggiore efficacia gli interessi delle imprese europee nei rapporti commerciali globali.
Inoltre, sarebbe fondamentale definire una vera politica industriale europea, incentrata sul sostegno alla competitività delle imprese attraverso investimenti mirati, incentivi alla produzione e la tutela dei settori strategici. È necessario anche diversificare i mercati di sbocco, incrementando le esportazioni verso Asia e Medio Oriente, e concludere accordi commerciali a lungo termine con partner europei e asiatici per garantire la stabilità delle filiere produttive.
Infine, occorre investire in innovazione e sostenibilità per rafforzare la competitività dei prodotti lombardi sui mercati globali, e promuovere misure economiche volte a stimolare la domanda interna, sostenendo il consumo e la produzione nazionale.
“Non possiamo restare fermi ad aspettare il prossimo colpo della politica commerciale americana – ha concluso Monteduro – Serve un piano strategico per rendere il sistema industriale lombardo più resiliente e meno dipendente dalle sole esportazioni verso gli USA. Un’azione coordinata tra imprese, istituzioni e sindacati è oggi più necessaria che mai”.
Secondo Dario Esposito, Coordinatore UIL Lario, la situazione sul territorio è estremamente preoccupante: “La differenza che si riscontra nella nostra provincia ci preoccupa notevolmente. Una riduzione del 2,5% nelle esportazioni non rappresenta ancora un dato da crisi, ma è un segnale chiaro di un rallentamento che richiede interventi immediati per evitare che la crisi diventi insostenibile. Non possiamo dimenticare, inoltre, l’aumento continuo dei costi energetici e i dazi che gli USA stanno valutando di imporre sull’Europa”.
Infine, Dario Esposito ha concluso dicendo: “Crediamo che diversi temi importanti debbano essere approfonditi e condivisi per realizzare una politica attiva per il lavoro e rilanciare un Piano Industriale Europeo. La Lombardia deve osare di più nei confronti del Governo e dell’Europa. Mi auguro che si ascoltino le persone. Noi insistiamo sulla contrattazione di secondo livello (a livello di sito, filiera e ambito), che ancora oggi viene applicata in misura limitata, sul contrasto al lavoro povero e al precariato, e sulla creazione di un welfare aziendale che comprenda anche il sostegno all’abitare, una questione che sta mettendo in crisi sia il settore pubblico che quello privato. Senza il pubblico, infatti, il privato non riesce a reggersi”.

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