Calolzio cede le quote di AUSM. 2,5 milioni e la morte della “gallina dalle uova d’oro”

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Da sinistra il primo cittadino Marco Ghezzi, l’Amministratore unico di Ausm Andrea Bonaiti e il vicesindaco Aldo Valsecchi

 

CALOLZIOCORTE  –  Verranno cedute le azioni detenute, attraverso AUSM, dal comune di Calolzio nella Multiutility del Nord (Spa ACSM-AGAM). Durante la seduta di consiglio comunale svoltasi nella serata di venerdì si è infatti deciso di aderire all’offerta pubblica d’acquisto (OPA) e cedere le quote per 2,47 euro ciascuna, 2.5 milioni di euro la cifra totale che si stima. Un’azione che si configura quale l’ultima prima di staccare definitivamente la spina ad Ausm “la gallina dalle uova d’oro” calolziese.

“La partecipazione del 4,54% di Ausm in Acel Service ha dato soddisfazioni dal punto di vista finanziario in questi anni, con circa 150/170 mila euro all’anno– è intervenuto l’amministratore unico Andrea Bonaiti – lo scorso anno Lario Reti Holding ha deciso di portare avanti il progetto della Multiutility del Nord, la prima decisione che ha preso il Consiglio comunale è stata di aderire alla fusione, di conseguenza la quota è diventata dello 0,49% della nuova società” ha spiegato.  La seconda decisione pendeva, ieri sera, sulle teste di giunta e minoranze chiamate a votare il placet all’offerta pubblica d’acquisto e quindi la cessione delle proprie quote, che garantirà un’entrata  nel breve periodo nelle casse del comune.

“Aderendo all’OPA daremo l’ultimo e definitivo colpo di grazia ad Ausm, che però è morente – ha affermato il sindaco Marco Ghezzi dicendosi personalmente dispiaciuto – dietro c’era una grande idea di chi ha creato la società, noi stiamo monetizzando ciò che è stato fatto in passato consapevoli che fra 20 anni non sarà rimasto più nulla. Gestire delle azioni in borsa, però, sarebbe troppo complesso, dovremmo di volta in volta determinarne il valore. Mettendo sulla bilancia le due cose, con dispiacere perché avrei visto un futuro diverso per Ausm, la decisione deve andare verso la cessione, rischieremmo di perdere del valore costruito per anni”.

Nella direzione indicata da Ghezzi è poi andato il voto sostenuto anche dal gruppo di minoranza guidato dall’ex primo cittadino Cesare Valsecchi che però ha commentato: “Tranquillizziamo il sindaco che non stiamo facendo morire Ausm, ma di fatto non avendo più servizi da svolgere è inutile tenerla in vita, l’opa è favorevole, ritengo sia un’occasione” ha concluso raccomandando di prendere posto al tavolo di Lario Reti Holding.  Contrario, invece, il voto dei due consiglieri di Cambia Calolzio, “aderire all’opa è una costrizione stasera, per questo il nostro voto sarà sfavorevole – ha motivato Daniele Vanoli – avevamo una società piccola e potenzialmente efficiente ma si è arrivati a svendere pian piano i servizi pubblici”.

Alla “gallina dalle uova d’oro calolziese”, rubando la metafora all’assessore Dario Gandolfi, resta poco da vivere, ma rimpolperà, almeno nell’immediato, con una cifra a sei zeri, le casse del palazzo di Piazza Vittorio Veneto.