MANDELLO – Dopo che nella seduta di martedì 27 ottobre il consiglio comunale di Mandello ha approvato a larga maggioranza le modifiche allo statuto di Lario reti holding e l’operazione di fusione per incorporazione della controllata Idroservice nella stessa società pubblica cui è affidata la gestione dell’acqua (soltanto il consigliere Francesco Silverij, esponente di “Mandello al centro”, si è astenuto), i “grillini” tornano a far sentire la loro voce.
In una nota a firma degli attivisti Franco Rizzuti, Aldo Gallo e Flavio Angeli, il Movimento 5 Stelle di Mandello afferma di non condividere la scelta. “Ci sentiamo preoccupati e quasi allarmati – scrivono – e riteniamo che l’approvazione dello statuto non abbia tutti i requisiti necessari per tenere la gestione pubblica delle risorse idriche al riparo dai privati”.
“Di fatto – spiegano i pentastellati – lo statuto di Lrh non contempla l’ipotesi di divieto di cessione di partecipazione a un soggetto pubblico, ma al suo interno vede la presenza di soci privati, seppure in minoranza. Quel soggetto sarebbe sulla carta un soggetto pubblico, ma la presenza appunto di un “socio forte” privato ne caratterizzerebbe le linee gestionali in un’ottica e con finalità privatistica, peraltro già perseguita da anni anche a Lecco, dove grazie alla tariffa idrica si sono fatti utili milionari, come si prospetta di continuare a fare”.
“La conduzione pubblica ma con finalità privatistica del conseguimento dell’utile e della remunerazione del capitale investito di una Spa – aggiungono Rizzuti, Gallo e Angeli – assimilano Lario reti holding a un soggetto privato. Se si fosse invece optato per il modello gestionale basato su un’azienda speciale (soggetto di diritto pubblico), oggi non avremmo la prospettiva di regalare 26 milioni di euro in tasse, nei prossimi 20 anni, allo Stato, facendo gettito fiscale sulle bollette idriche dei cittadini”.