LECCO – Si Rinnova l’appuntamento con il calendario storico dell’Arma: per il 2015 l’omaggio è rivolto alla famiglia.
Come ogni anno l’Arma dei Carabinieri ha ideato il proprio calendario, i mesi del 2015 si vedranno susseguire accompagnati a delle tavole che rappresentano stralci di vita familiare dei Carabinieri a partire dalla fondazione del corpo militare nel 1815, di cui cade il bicentenario: lettere inviate dal fronte a madri e mogli, fotografie di famiglia e rappresentazioni della quotidianità in caserma.
“Nel calendario per il prossimo anno si parla della famiglia nella sua accezione più ampia – spiega il comandante Rocco Italiano – l’Arma è essa stessa una grande famiglia, così come la caserma è la casa vera e propria del carabiniere, e per noi carabinieri genitori, moglie e figli sono il centro motore di tutto”.
“L’Arma è un’emozione che si vive in famiglia – conclude Italiano – noi dobbiamo molto alle nostre famiglie, al poter condividere con esse i nostri vissuti e al poter contare sul loro supporto: per i carabinieri è fondamentale avere alle spalle una famiglia forte”.
Ecco le tavole che sono stampate sul calendario storico dell’Arma 2015, illustrate e spiegate dal Comandante Italiano durante la conferenza di presentazione:
tavola 1 – Nella prima tavola sono raccolte fotografie di un nucleo familiare di un appartenente all’Arma nell’800
tavola 2 – Qui si riporta il contenuto di una lettera che un carabiniere ha inviato alla moglie dopo la battaglia di Pastrengo e vi si può leggere il suo intimo sentire sul campo
tavola 3 – Contiene la lettera che il carabiniere Negri ha mandato alla propria mamma dal fronte durante la prima guerra di indipendenza
tavola 4 – Vi sono le foto del Capitano Bergia, impiegato nella lotta ai briganti, insieme alla moglie e ai figli
tavola 5 – Si rappresenta la battaglia di Adua narrata da un carabiniere in una lettera alla moglie
tavola 6 – E’ dedicata al carabiniere Orazio Greco, morto al fronte nel 1915: recuperato il corpo, nella tasca della giacca è stato trovato un biglietto dove Grego esortava a non piangere per lui, ma a inviare i propri fratelli al fronte perché la patria nel aveva bisogno. “Parole così esprimono un forte sentimento patriota – commenta Italiano – purtroppo oggi non se ne sentono più, anche se di 100 anni fa erano uomini italiani come noi, dovremmo recuperare anche noi queste parole”.
tavola 7 – E’ dedicata all’istituzione del matrimonio, alle regole a cui doveva sottostare negli anni della fondazione, e, come spiega Italiano, “illustra la necessità che il profilo morale del carabiniere trovasse completezza”
tavola 8 – Regala degli stralci di vita dei carabinieri e delle loro famiglie nelle caserme che spiegano come alle famiglie venisse chiesto lo stesso spirito di sacrificio del loro membro appartenente all’Arma
tavola 9 – E’ una dedica a Lussorio Cau, impegnato nella lotta ai briganti sardi di fine ‘800
tavola 10 – In questa tavola si parla della mamma del carabiniere Vittoriano, morto durante la guerra in Somalia, che scrive al Generale di riferimento e si dichiara “fiera di aver ceduto una parte di se stessa, ovvero il proprio figlio, alla Patria” e chiede come unica grazia “di poter vedere le spoglie del figlio morto”
tavola 11 – Dedicata a Salvo D’Acquisto “splendido esempio di persona votata al sacrificio”
tavola 12 – Presenta il testamento d’amore che il maresciallo Francesco Pepicelli scrisse alla moglie nel ’43 dal carcere. Pepicelli, arrestato per l’appartenenza al fronte clandestino di resistenza dei carabinieri, morirà l’anno successivo nell’eccidio delle Fosse Ardeatine
tavola 13 – la tavola parla del carabiniere Romeo Rodriguez Pereira che durante la permanenza al carcere di Ragina Coeli, avvenuta in seguito all’accusa di appartenere al fronte clandestino di resistenza dei carabinieri, scrive alla moglie, la quale aveva pensato di corrompere un carceriere nazista per farlo evadere. Una volta consegnato il denaro il carceriere tradì la donna che venne arrestata e Pereirà morì nell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
tavola 14 – qui si parla di “mamma Santuccia” che tra figlie e nipoti in famiglia contava 12 carabinieri. Nel ’77 uno dei suoi figli arruolati nell’Arma morì durante un conflitto a fuoco.