Morterone spinge per la fusione con Lecco. “Vantaggi reciproci”

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MORTERONE – La Grande Lecco guarda ad uno dei Comuni più piccoli d’Italia: Morterone è il luogo scelto per la conferenza sulle aggregazioni tra Comuni, con esperti giunti da fuori provincia, ed è anche una delle possibilità per una futura fusione dell’attuale capoluogo manzoniano, che andrebbe così ad estendere il proprio territorio oltre gli attuali confini.

Da Morterone parte la richiesta di continuare ad approfondire le possibilità di fusione con Lecco e di alimentare questo dibattito all’interno dei Consigli Comunali e delle Commissioni Consiliari.

“Sono stato sorpreso la buona partecipazione nonostante il forte maltempo di questa mattina, è segno di un grande interesse verso l’iniziativa e il dibattito è stato di altissimo livello – spiega Corrado Valsecchi, promotore dell’incontro con Appello per Lecco – Si è detto molto chiaramente della necessità di coinvolgere non solo gli amministratori ma anche la comunità, in modo sistematico nei dibattiti dei consigli comunali e con incontri aperti ai cittadini. Il dibattito deve avanzare in modo non pregiudiziale, nessun ‘sì’ o ‘no’ a priori, ragioniamo insieme. Passo dopo passo vogliamo portare istituzioni e comunità a verificare se sussistono le condizioni per fare di Lecco una città più grande, più solida e più robusta”.

I vantaggi?  “C’è l’incoraggiamento statale di questi processi – prosegue Valsecchi – se Lecco si unisse anche solo a Morterone avrebbe 20 milioni di euro in dieci anni, due all’anno che potrebbero cambiare la vita a Morterone e favorire la comunità di Lecco, ma guardiamo oltre, non solo ai soldi, e pensiamo ad un territorio olistico, nella sua interezza”.

“Più che della grande Lecco, dovremmo parlare della Grande Morterone”. Ha esordito con una battuta il sindaco Antonella Invernizzi. “Morterone è un paese ricco di storia, legata alla natura del luogo e dell’artigianato, ha delle potenzialità che non molti altri comuni hanno, Lecco le acquisirebbe e avrebbe il compito di promuovere questo patrimonio”.

Per il piccolo comune, la fusione è l’unica possibilità di sviluppo. “Non è semplice amministrare il territorio come si deve, soddisfare le richieste dei cittadini, per mancanza prima di tutto di risorse umane, dovuta alla mancanza risorse economiche. Il quadro normativo non ci aiuta, il nostro ufficio operativo si trova oggi a Ballabio ed è aperto solo 18 ore settimanali”.

Diverse sono poi le esigenze oggi non colmabili: “Vorremmo migliorare l’offerta dei servizi, ma prima fra tutte c’è la necessità della messa in sicurezza della strada provinciale che ci collega a Ballabio, per metterla al riparo dalle slavine d’inverno – prosegue Invernizzi – la strada è il motivo che frena tante persone a salire”.

Nei prossimi mesi potrebbe nascere un comitato ad hoc che si farebbe promotore di ulteriori approfondimenti sul tema delle fusioni. All’incontro di sabato mattina, spiegano i promotori, è servito a fare il punto dal punto di vista legislativo e chiarire gli scenari possibili. Vi hanno preso parola con relazioni: l’esperto di riordino istituzionale Federico Gusmeroli, l’assessore con delega alla Grande Mantova Andrea Murari, il presidente nazionale di FCCN Antonello Barbieri, il sindaco di Valvarrone Luca Buzzella, il sindaco di Morterone Antonella Invernizzi e ha concluso i lavori Corrado Valsecchi fondatore di Appello per Lecco e assessore in città.

Ha moderato l’incontro Paolo Valsecchi autore del libro ” la Grande Lecco; un confronto necessario” che é stato distribuito a tutti i presenti.